Politica

L’Anm replica alle accuse di Salvini: “Legittimo l’esercizio dell’opzione referendaria, ma c’è il rischio di effetti ingannevoli sull’elettorato”

(Red) Continua il botta e risposta tra Matteo Salvini ed l’Anm. L’Associatione nazionale Magistrati replica con una nota ufficiale, alle accuse lanciate nel corso di una manifestazione a Roma del leader del Carroccio: “L’opzione referendaria costituisce legittimo esercizio di una prerogativa costituzionale e, tuttavia, l’Anm non può esimersi dal rilevare che in un momento di profonde e importanti riforme dell’intero settore giustizia, coinvolgenti tanto la disciplina processuale che ordinamentale, appare scelta non condivisibile quella di concentrare gli sforzi su iniziative caducatorie di singole disposizioni di legge, quasi ignorando che il quadro giuridico entro il quale esse si collocano, sarà destinato inevitabilmente a mutare per effetto del progetto riformatore”. Così, in una nota, l’Associazione nazionale dei magistrati torna sulla polemica con Matteo Salvini sui referendum sulla Giustizia promossi dalla Lega insieme al partito radicale. L’Anm prosegue: “Anche prescindendo dall’alto tasso di tecnicità di alcuni quesiti proposti e dalla non agevole divulgazione dei loro contenuti, con rischio di effetti ingannevoli sull’elettorato, si tratta comunque di iniziative che potrebbero assimilarsi alla condotta di chi si appresta a sostituire un mattone quando il cantiere delle riforme destinato al rifacimento della casa è in procinto di essere aperto”. “L’Anm – continua la nota – non si sottrarrà al doveroso compito di fornire il proprio contributo scientifico su tutte le questioni sollevate dai quesiti, ma fin d’ora esprime forte preoccupazione per le modifiche in tema di responsabilità civile diretta dei magistrati e di separazione delle carriere, che rischiano di condurre a una magistratura meno indipendente e a un pubblico ministero sganciato dalla giurisdizione e privato dei compiti di garanzia che l’ordinamento gli riserva. Analoga preoccupazione desta il quesito sul delicato tema della custodia cautelare, presidio avanzato di tutela della sicurezza collettiva. Occorre essere consapevoli – conclude l’associazione dei magistrati – che l’eventuale approvazione dei quesiti referendari potrebbe comportare gravi ripercussioni sull’assetto costituzionale e sulle guarentigie di autonomia e indipendenza della magistratura, le quali costituiscono non privilegi di categoria ma garanzie irrinunciabili per tutti i cittadini”.
aggiornamento magistratura e referendum del 21 giugno ore 14.07

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