Cronaca

42 anni fa alle 10.25 una bomba fa strage a Bologna

 

Il 2 agosto 1980, alle ore 10:25, una bomba esplode nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. L’Italia torna nell’incubo del terrorismo: 85 morti e 200 feriti il bilancio finale della strage più sanguinosa nella storia del Paese. In occasione di questo terribile anniversario, da registrare le parole del Presidente di Regione Emilia Romagna, Bonaccini: “Questa città e questa regione non dimenticano. Saremo in piazza per onorare la memoria delle 85 vittime e ricordare gli oltre 200 feriti di una strage tra le più efferate della storia repubblicana. Stringendoci ai familiari nella condivisione di un dolore che il passare degli anni non attenua. Un ricordo che vuole anche essere testimonianza di un impegno a difesa di quei valori di democrazia, giustizia e legalità che proprio quella strage puntava a sovvertire. Oggi più che mai, dopo una sentenza che pochi mesi fa ha fatto luce sul contesto eversivo in cui è maturata e sui mandanti, mettendo nero su bianco ruoli, responsabilità, depistaggi, connivenze. Verità e giustizia. Se è stato fatto un ulteriore, importante passo in questa direzione lo dobbiamo all’impegno rigoroso di magistrati e uomini dello Stato, insieme alla tenacia e alla fermezza dell’Associazione dei familiari delle vittime che in questi anni non sono mai venute meno. A partire dal lavoro prezioso sugli atti e i documenti processuali, alla cui digitalizzazione abbiamo contribuito come Regione proprio collaborando con l’Associazione dei familiari e il presidente Paolo Bolognesi: a loro va il nostro grazie e la nostra riconoscenza. Nostra, di tutta la comunità regionale e del Paese.  Quarantadue anni fa Bologna e l’Italia furono colpite al cuore, ma le istituzioni e i cittadini hanno saputo rispondere con fermezza, solidarietà e unità. Nel nome di quei valori fondamentali che sono alla base del nostri vivere civile e che tutti insieme vogliamo riaffermare e trasmettere come eredità alle nuove generazioni”. Quel giorno Bologna ed il resto d’Italia erano sotto shock. Erano le 10:25 del 2 agosto 1980 quando la bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Uno scoppio violentissimo che provocò il crollo delle strutture sopra le sale d’aspetto e di circa 30 metri di pensilina, investendo anche il treno Ancona-Chiasso che stava aspettando al binario 1.
Il bilancio fu di 85 morti e di 200 feriti: uomini, donne e bambini provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.
Bologna si trasformò immediatamente in una gigantesca macchina di soccorso e assistenza. Le ambulanze non risultarono sufficienti, così i dipendenti del servizio di trasporto pubblico misero a disposizione vari autobus, tra cui il famoso 37, smontando l’arredamento interno per agevolare il trasporto di morti e feriti estratti dalle macerie.
Quel giorno cominciò una delle indagini più difficili della storia giudiziaria italiana.
Diversi processi con diverse sentenze e colpi di scena si sono succeduti fino al 1995, quando è arrivata la condanna all’ergastolo, quali esecutori materiali, degli esponenti dei NAR, Nuclei armati rivoluzionari, Valerio Fioravanti, detto Giusva e Francesca Mambro. Entrambi si sono sempre professati innocenti, rivendicando invece molti altri omicidi.
La condanna è stata resa definitiva ma rimangono ancora molti dubbi e ombre sui veri mandanti della strage.
Tante teorie e testimonianze, più o meno attendibili, hanno alimentato negli anni il mistero sul più grave attentato terroristico avvenuto nel nostro Paese nel secondo dopoguerra, da molti considerato come uno degli ultimi atti della “strategia della tensione”, iniziata con la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969.
Alla stazione di Bologna sono ancora visibili lo squarcio nella parete causato dalla bomba e l’orologio di allora, rimasto fermo alle 10:25, ad imperitura memoria dell’accaduto.
Alla sala d’aspetto ricostruita è stato dato il nome di Torquato Secci, padre di una delle vittime e fondatore dell’Associazione Vittime della strage.
Nel 2010 questi luoghi sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO per la pace.

Related posts

Buco di oltre 2 milioni di euro a danno di una struttura sanitaria privata scoperto dalle Fiamme Gialle

Redazione Ore 12

Maltempo: da salvare 250mila bovini, maiali e pecore

Redazione Ore 12

Uranio impoverito, la testimonianza del Colonnello Calcagni: “Io vittima del dovere, ma di serie B”

Redazione Ore 12