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A Pozzuolo del Friuli partita la produzione di Ernani (Giuseppe Verdi)

Un appuntamento davvero unico attende gli appassionati di opera lirica, il 4, 5 e 7 settembre, alle 20, nella settecentesca Villa Gradenigo Sabbatini, messa a disposizione dalla omonima Fondazione e sede di ERSA, con l’eroica e passionale “Ernani” opera lirica di Giuseppe Verdi.

Una produzione Operaprima-Wien, realtà che come motto ha “Fatto da noi, per noi e per tutti” e realizzata anche quest’anno in collaborazione con Folkest, per la direzione artistica del M° Tiziano Duca, la regia di Alfonso de Filippis e la responsabile del Coro la Maestra Sabina Arru.

Da quattro stagioni Operaprima-Wien presenta in Italia progetti di opere liriche che mirano a coinvolgere comunità della Regione FVG a partire da quella Pozzuolo del Friuli, per mettere in scena titoli del repertorio italiano. È l’intento di orientarsi allo spirito della tradizione italiana che vedeva il teatro d’opera al centro dell’attività culturale cittadina del ‘700-‘800. Dopo “La scala di seta” di Gioachino Rossini (2018), il “Don Pasquale” (2019) e “L’elisir d’amore” (2020) di Gaetano Donizetti si consolida la tradizione che annovera l’opera lirica tra le proposte culturali del Comune di Pozzuolo del Friuli grazie anche alla collaborazione con Folkest.

L’Associazione Operaprima-Wien, fondata dal Maestro Tiziano Duca, originario di Pozzuolo del Friuli e attivo a Vienna, svolge in regione una preziosa ed unica attività di avvicinamento del pubblico all’opera lirica. Caratteristica del Progetto è infatti, il coinvolgimento del più ampio numero di persone allo scopo di allestire un’opera lirica tenendo però sempre ben presente la riuscita professionale della proposta. Si tratta di un percorso inedito ed esclusivo che per la sua struttura non ha eguali nella nostra regione. Organizzato secondo rigorosi criteri che mirano ad una elevata resa artistica, mette in scena un’opera lirica, pur potendo contare su mezzi economici limitati. I risultati che in questi anni hanno raccolto la folta partecipazione e il plauso del pubblico, sono principalmente dovuti all’armonica condivisione degli intenti tra la direzione artistica del M° Tiziano Duca, il regista Alfonso de Filippis, la maestra del Coro Sabina Arru, con gli altri attori coinvolti nel progetto. Di questi fanno parte i cantanti lirici solisti di livello internazionale; il coro di Operaprima – Wien formato da persone vocalmente dotate ma che non provengono da esperienze professionali; un’orchestra composta da giovani musicisti locali e taluni provenienti dall’estero oltre che dai componenti della Filarmonica di Pozzuolo; e infine, da un un nutrito gruppo di volontari di Pozzuolo del Friuli.

Questi ultimi sono i veri e propri protagonisti operativi della Progetto in quanto coinvolti nei diversi momenti necessari per la realizzazione di un’opera lirica: dalle prove all’allestimento. Il Progetto, supportato dal Comune di Pozzuolo del Friuli, si avvale del sostegno della Fondazione Sabbatini e della Fondazione Friuli oltre che la collaborazione di Folkest e di Ersa. Questo, sarà il quarto anno di un’attività progettuale che non si è interrotta neanche di fronte alle difficoltà e alle restrizioni causate dalla pandemia e che , anzi, riprende con un’opera considerata impegnativa come l’’Ernani” su musiche di Giuseppe Verdi. Si tratta di un dramma lirico giovanile in quattro parti su libretto di Francesco Maria Piave e le musiche del “Cigno di Busseto”, che rappresentato per la prima volta nel marzo 1844 al Teatro La Fenice di Venezia, fu accolto da un successo addirittura superiore a quello riservato al Nabucco.

Il Progetto ha coinvolto un gruppo di circa 180 persone di cui un’ottantina impegnate già da inizio anno attraverso lo svolgimento di laboratori di arte corale e scenica per il coro, l’attività di ricerca, di organizzazione e accoglienza sino alla confezione dei costumi di scena garantita da un gruppo di volontarie esperte e dalle mani d’oro a cui l’associazione si affida per la realizzazione dei preziosi capi. Il dramma si svolge nella Spagna del 1519 dove Ernani (in realtà dietro questo nome si nasconde Don Giovanni d’Aragona), qui interpretato dal tenore argentino Gustavo Porta, è alla guida di una battaglia contro il Re Carlo, in rivendicazione dell’uccisione del padre. Ernani va al castello di Don Ruy Gomez De Silva dove conosce Elvira, la soprano georgiana Iano Tamar, nipote e sposa promessa allo stesso zio Don Ruy Gomez.

Tra Ernani ed Elvira scoppia l’amore ma le vicende si complicano quando lo stesso Re Carlo va di nascosto al castello per dichiarare il suo amore ad Elvira che lo respinge pur avendolo riconosciuto. Il prode Ernani in difesa dell’onore di Elvira, minacciato delle proposte di Re Carlo, decide di stringe un patto con Silva: quando questi lo vorrà Ernani si toglierà la vita. «Il repertorio verdiano – spiega il M° Tiziano Duca – è universalmente conosciuto ma, stranamente, la scelta delle opere presentate al pubblico si limita solo ad un ristretto numero di titoli. Aida, Don Carlo, Otello, Falstaff sono senz’altro opere artisticamente perfette e non casualmente riguardano il periodo maturo della produzione di Giuseppe Verdi. D’altro canto, un gran numero di opere, come Nabucco, Macbeth, I masnadieri e Alzira sono titoli altrettanto famosi del primo periodo. Meno eseguiti, ma importanti per la globale produzione compositiva verdiana, spiccano insieme ad essi Il corsaro, Attila, Ernani, I lombardi alla prima crociata, I due Foscari per l’inventiva assolutamente moderna per quei tempi e per lo straordinario senso del teatro.

La musica dell’Ernani, in particolare, si sviluppa ed evolve in un continuo crescendo di interesse melodico che non può assolutamente lasciare indifferente l’ascoltatore. La scelta di questo titolo per Pozzuolo del Friuli a Villa Sabbatini vuole dare l’opportunità al pubblico di assistere a un’opera lirica raramente rappresentata ma che – conclude il M° Tiziano Duca – produrrà un effetto di grande sorpresa per le travolgenti melodie in esso contenute e il groviglio di sentimenti di amore, odio, gelosia, onore, desiderio di potere che si dipanano attraverso strutture musicali e sceniche di grande e sicuro impatto».

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