Economia e Lavoro

Accesso al cibo, un rischio per 5,6 milioni di italiani. Aumentano per la guerra e l’inflazione le persone in povertà assoluta

La guerra con l’aumento dell’inflazione che colpisce i prezzi del carrello della spesa mette a rischio la sicurezza alimentare ben 5,6 milioni di italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta, cioè con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all’acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la bozza della Comunicazione della Commissione Ue sulla salvaguardia della sicurezza alimentare dal quale emerge che l’accesso ai prodotti alimentari in Europa e’ a rischio per le famiglie a basso reddito. Per effetto della guerra e dei rincari energetici che potrebbero avere un impatto sul Pil negativo di oltre  0,7 punti secondo l’Istat, è destinato ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – il numero di quanti non riescono più a garantirsi un pasto adeguato che rappresentano la punta dell’iceberg della situazione di crisi in cui si trova un numero crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti – ai pacchi alimentari, anche per la crisi generata dalla pandemia. Contro la povertà – ricorda la Coldiretti – è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire proprio dall’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili la frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi.

“Per arginare questa situazione serve pero’ anche un deciso intervento della pubblica Amministrazione  ed è necessario sbloccare al più presto i 200 milioni di euro dei fondi del Ministero delle Politiche Agricole per acquistare alimenti di base di qualità Made in Italy da consegnare agli indigenti” chiede il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “è bisogna accelerare la presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti con le risorse stanziate per acquistare cibi e bevande Made in Italy di qualità da distribuire ai nuovi poveri. La lista dei prodotti da acquistare per distribuire ai più’ indigenti – sottolinea la Coldiretti – va dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi a denominazione di origine, dall’extravergine Made in Italy alla carne, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta. Accanto all’intervento pubblico è cresciuta la solidarietà con la Coldiretti che insieme alle realtà economiche piu’ importanti del Paese ha donato nell’ultimo anno milioni di chili di cibo Made in Italy di alta qualità anche attraverso l’iniziativa la spesa sospesa nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.

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