Economia e Lavoro

Agroalimentare Made in Italy da record (+12%)

Analisi della Coldiretti sui dati Istat registra una crescita del valore fino a 52 miliardi di euro. Settimana delle eccellenze nazionali nel mondo

 

L’agroalimentare italiano è uscito dalla crisi generata dalla pandemia covid piu’ forte di prima con il record storico nelle esportazioni che fanno registrare un balzo del 12% per un valore raggiungerà a fine anno i 52 miliardi, il massimo di sempre, se il trend sarà mantenuto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi nove mesi del 2021, in occasione della sesta edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si tiene dal 22 al 28 novembre con l’obiettivo di promuovere le eccellenze della cucina del Belpaese in 110 nazioni tramite la rete di ambasciate, consolati, istituti italiani di Cultura, uffici ICE e Camere di commercio all’estero. Un risultato ottenuto – sottolinea la Coldiretti – nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana ma anche dalla insopportabile diffusione di imitazioni in tutti i continenti. Dal falso parmigiano alle imitazioni del prosecco l’agroalimentare Made in Italy taroccato ha superato i 100 miliardi di euro, quasi il doppio delle esportazioni di cibo italiano nel mondo. Per colpa del cosiddetto “italian sounding” nel mondo – stima la Coldiretti – più due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale, togliendo opportunità economiche e lavorative al nostro Paese. Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore se dagli accordi venisse un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “a far esplodere il falso è stata paradossalmente la “fame” di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost”. Con la lotta al falso Made in Italy a tavola – precisa Prandini – si possono creare ben 300mila posti di lavoro in Italia.

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