Roma Capitale

Albano, la discarica resta chiusa. La decisione del Tribunale del Riesame

La discarica di Albano Laziale resta chiusa. Il Tribunale del riesame di Roma ha respinto il ricorso per ottenere il dissequestro dell’impianto per un vizio procedurale, in quanto l’impugnativa non sarebbe stata presentata dalla Ecoambiente (gestore della discarica) ma dal suo amministratore (indagato dalla Procura di Velletri al pari della società per la mancata presentazione della fideiussione a garanzia della gestione postmortem trentennale dell’invaso).  

Secondo quanto apprende l’agenzia Dire, verrà presentato ricorso per Cassazione contro questa decisione ma, quand’anche l’ultimo grado di giudizio dovesse dare ragione al gestore della discarica di Albano, i tempi sembrano destinati ad allungarsi decisamente in vista di una nuova eventuale pronuncia del Riesame (in caso di accoglimento del ricorso in Cassazione). 

E così sia Roma che i tanti comuni della Città Metropolitana conferitori ad Albano (attraverso diversi impianti di trattamento) dovranno entrare nell’ottica di fare a meno di quella discarica per qualche altra settimana. La Capitale sembra essersi messa al sicuro per qualche mese raddoppiando il quantitativo delle esportazioni all’estero (da 50mila a 100mila) in modo da permettere ai due tmb di Malagrotta di riprendere a trattare ogni giorno (da metà della prossima settimana) 1.250 tonnellate di rifiuti indifferenziati raccolti. 

Il problema rischia di riguardare tutti quei comuni della Città Metropolitana che ora, visto l’allungamento dei tempi per il dissequestro della discarica dI Albano, potrebbero chiedere di accedere nella già ingolfata discarica di Viterbo. Un nodo che dovrà sciogliere la Regione Lazio. 

  

  

Roma, a rischio sfratto la libreria che si rifiutò di vendere il libro di Giorgia Meloni 

Una raccolta fondi, un’associazione e un concerto per sostenere il locale di Alessandra Laterza, la libraia che qualche tempo fa si era rifiutata di vendere un libro di Giorgia Meloni. La sua attività è gravata da un debito di 13mila euro da saldare in due mesi. Il progetto culturale nato il 12 maggio del 2018 su iniziativa di Laterza, per tutti “la Libraia”, e della giornalista Rai Elisa Costanzo, scomparsa prematuramente, è diventato economicamente insostenibile a causa della pandemia e dei rincari energetici. Il debito accumulato è di 13mila euro, da pagare entro due mesi. Per salvare l’unica libreria del VI municipio della Capitale è nata l’associazione “Libriamo Tor Bella”, che ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma “GoFundMe”. Tra i primi a rispondere è stata la cantante Tosca, che il 27 maggio terrà un concerto di beneficenza. Non c’è in gioco soltanto un’attività commerciale ma un presidio culturale, di legalità e di diritti, che in quattro anni ha visto più di 300 presentazioni di libri, numerosi laboratori nelle scuole, innumerevoli laboratori per i bambini e attività sociali. “Le Torri” è una libreria indipendente che ha fatto scelte coraggiose, come quella di non vendere il libro di Giorgia Meloni nell’unico municipio d’Italia guidato dalla destra. Per questo Laterza ha ricevuto insulti e minacce, e dallo scorso anno è sotto vigilanza circostanziata, una misura di sicurezza della Digos. Alla limitazione della libertà personale, si aggiungono oggi i problemi finanziari. 

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