Covid

Bassetti (Policlinico San Martino di Genova): “Incomprensibili le ragioni di chi non si vaccina”

 “Nuova settimana che inizia come la precedente: ancora forme gravi in persone giovani e anziane non vaccinate o senza dose booster oltre sei mesi. Le ragioni di chi, dopo tutto quello che abbiamo passato come popolo negli ultimi due anni, decide di non vaccinarsi o di non fare la dose booster raccomandata sono incomprensibili“. Lo scrive su Facebook il direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Secondo l’infettivologo, “siamo realmente di fronte ad un atteggiamento folle e antiscientifico, molto pericoloso per tutti, ma soprattutto per loro stessi”. Per Bassetti, si tratta di un atteggiamento “talmente assurdo da non sembrare vero”.

Intervistato nel corso della trasmissione ‘Tagadà’ su La7, Bassetti ha anche parlato di un nuovo tipo di lockdown che incombe sulla gente, quello psicologico: “Che cos’è il lockdown psicologico? Le persone oggi hanno tanta paura, paura di prendersi il Covid e di tornare alla vita di prima, in ragione di quello che hanno visto in questi due anni. Oggi però il Covid, grazie ai vaccini, non è più quello che abbiamo conosciuto, lo abbiamo depotenziato soprattutto con i richiami del vaccino, assomiglia ora ad un’influenza, non ancora un raffreddore, ma si può ragionevolmente tornare a vivere. Sono rimasto sconcertato dall’aeroporto deserto, visto a Roma qualche giorno fa – aggiunge l’infettivologo -, così come i ristoranti, le strade vuote. Ora c’è il modo di tornare, con precauzioni, alla normalità. Spero che questo messaggio arrivi alla popolazione, anche in relazione a quello che abbiamo visto a Sanremo, con il teatro Ariston pieno”.

Sulle misure da prendere in questa fase di discesa dei casi e durante i prossimi mesi, Bassetti osserva: “L’obbligo vaccinale va mantenuto fin quando tutti si sono vaccinati, è un provvedimento preso forse tardivamente ma è opportuno, mi auguro che porti risultati come li ha portati il green pass. Chi come me ha sostenuto il green pass lo ha fatto per persuadere le persone a vaccinarsi, non per rendere più sicuri i ristoranti. Da quando è stato introdotto, il green pass ha portato ad un incremento dei vaccini del 30%. Le due cose, obbligo e green pass, possono convivere magari dopo il 31 marzo, quando terminerà lo stato di emergenza, facendo in modo che il green pass venga rimodulato o cambiato in ragione invece dell’obbligo che rimane”. “Non comprendo l’ansia dei giornalisti di parlare della quarta dose. Gli argomenti di pura valenza scientifica devono rimanere tali: non sappiamo ancora, dai dati, dell’utilità della quarta dose – nota l’infettivologo -, è probabile che vi sarà una quarta dose, non credo che sarà tale, credo che sarà un richiamo magari a ridosso del prossimo autunno. Per venti anni non ci siamo mai occupati di pandemia, anche se esistevano, e ora non parliamo che di Covid. Parliamo invece della necessità di fare il ciclo vaccinale ed il richiamo, la terza dose ora, e concentriamoci sulla consapevolezza di vivere con attenzione ma di vivere la vita con più normalità”, conclude Bassetti.

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