Sono 38 i morti nelle manifestazioni di protesta in Birmania nella sola giornata di mercoledì. Lo ha riferito l’inviato dell’Onu, Christine Schraner Burgener. “Siamo così arrivati a oltre 50 morti dall’inizio del colpo di Stato e molti feriti”, ha aggiunto. Poi ha precisato che le Nazioni Unite mantengono i contatti con tutte le parti in Birmania, compresi i militari e questi ultimi hanno assicurato di voler svolgere libere elezioni “tra un anno”. Gli agenti hanno sparato proiettili veri a Monywa, Mandalay e Myingyan, a volte senza il preavviso di lacrimogeni e proiettili di caucciù. Il drammatico bilancio odierno delle vittime, annunciato dall’inviato dell’Onu, giunge in scia a un altro weekend di sangue, con almeno 18 morti.