Politica

Calenda, monito al Pd: “Si svegli o scomparirà”. Poi a Giorgia Meloni: “Non faremo la stampella del Governo”

 

“Letta si svegli. È un mese che lo cerco, ma fa l’offeso”. E’ Carlo Calenda a dirlo in un’intervista a La Repubblica dove si è soffermato sul discorso di Giorgia Meloni alla Camera e sull’organizzazione dell’opposizione. Con il Partito democratico, ha dichiarato Calenda, ci sono margini di coordinamento “a patto che il Pd ritrovi la voce su questioni importanti. Polemiche del tipo se sia più giusto chiamare Meloni “la” o “il” presidente sono un regalo alla destra. Letta non può continuare a fingersi morto”. Sulla possibile collaborazione con M5s, il leader di Azione ha congelato la questione con “non la pensiamo allo stesso modo su nulla. Come si fa?”. Per Calenda, “l’argomento contro il governo fascista è caduto” con il discorso di Meloni alla Camera, “si deve fare un discorso di merito e il Pd deve darsi una svegliata sennoò  a marzo non esisterà più'”. E in quanto a Letta: “La politica non si fa con i rancori. Se vuoi unire l’opposizione, inizia a fare due chiacchiere con chi ti parla, anziché inseguire Conte che manco ti rivolge il saluto”. In ogni caso, il segretario di Azione esclude la possibilità che il Terzo Polo possa fare da “stampella” al governo: “La nostra opposizione sarà ferma, ma non ideologica né pregiudiziale. Se domani” Meloni “chiedesse di votare in Aula sul rigassificatore di Piombino, noi lo voteremmo”.

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