Politica

Calenda strappa e corre da solo: “Non posso stare con persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi” 

Calenda il bambino terribile dei Parioli, strappa con Letta e corre da solo, dunque, Azione e il Pd non andranno uniti alle elezioni del prossimo 25 settembre. A annunciarlo, in una trasmissione che ne è riuscita a cogliere i frutti della proiezione mediatica Lucia Annunziata che ha intervistato il leader di Azione,  intervistato a Mezz’ora in più su Rai 3. Calenda ha esordito così: “Una decisione difficile”. La più sofferta,  che è stata presa dopo gli ultimi sviluppi nel campo delle alleanze del centrosinistra: le intese siglate dal Pd con i Verdi, Sinistra Italiana, Impegno Civico, Insieme per il futuro e +Europa, che aveva già precisato di voler proseguire con l’alleanza. “Alla vigilia di queste elezioni ho intrapreso un negoziato col Pd, non ho mai voluto distruggere il Pd, con Letta abbiamo iniziato un negoziato per costruire una alternativa di governo. Ma mano a mano si univano pezzi che stonavano”, ha detto Calenda, che ha aggiunto: “Oggi mi trovo a fianco a persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi. Mi sono un po’ perso”. In questo progetto politico “non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica, così ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza”. Il segretario dei democratici Enrico Letta, ha aggiunto, era già stato avvisato ieri, dopo che “nei giorni scorsi” Calenda gli aveva proposto “di fare un’alleanza netta e che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%”. Subito è arrivato il commento di Letta, che sul suo profilo Twitter ha scritto: “Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia”. Poi la risposta, sempre via Twitter, di Calenda: “No Enrico. In verità eri tu. Buon viaggio e grazie comunque per la disponibilità a discutere”. Poi il leder di Azione rincara la dose: “Questa coalizione di centrosinistra, ha detto Calenda, “è fatta per perdere, c’era l’opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd, e io non posso seguire una strada dove la coscienza non mi porta”. Azione ha scelto quindi “una strada molto più difficile di quella di un accordo con il 30% dei collegi”, che però Calenda difende “con onore e coraggio”, convinto che “avvicinerà molte persone che non vanno a votare e che possono capire che nella politica c’è un elemento ideale che non si mette sempre nel cassetto”. Adesso, ha aggiunto Calenda, “costruiremo liste forti e una proposta netta”. Il leader di Azione ha detto di avere la sensazione che ci sia “il Pd in mezzo” a tutta “una serie di forze”. Un punto messo da subito in chiaro era il fatto che l’ingresso nella coalizione di Nicola Fratoianni e Sinistra Italiana non dovesse implicare “da subito il no all’agenda Draghi”. Invece, ha detto Calenda, “c’è stato un crescendo, che ha dimostrato come sarà la campagna elettorale, che non sarà contro la destra ma demolirà l’area liberale della coalizione”. Troppo, secondo Calenda, secondo cui “bombardare” l’agenda Draghi sarebbe un modo per “farsi ridere dietro dal Paese”. Nella coalizione di centrosinistra intanto, secondo il leader di Azione, “è arrivato di tutto: Di Maio, Di Stefano…”. Un gruppo che Calenda definisce “una grande ammucchiata di persone”. Il leader di Azione dice di aver pensato con “ingenuità” che il Pd “fosse pronto a decidere di rappresentare la sinistra senza correre dietro a Fratoianni, Bonelli e domani ai 5 stelle, che Letta avesse capito che la coerenza è fondamentale. Che il Pd avesse fatto la sua Bad Godesberg. E ho sbagliato”. Calenda ha anche commentato il rapporto con +Europa ed Emma Bonino: “A un certo punto di questo processo non ho più capito se l’obiettivo comune era cercare una precisa collocazione o mettere tutto e il contrario di tutto”. Va detto poi che anche Italia Viva è fuori da qualsiasi intesa e Calenda fa sapere di non aver ancora sentito il leader Matteo Renzi, a cui però dirà “che come non si fa la politica destra contro sinistra non si fa nemmeno contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come governare”. Esiste la possibilità che le strade delle due forze convergano verso le elezioni? “Lo vedremo. Negli ultimi due giorni ho ricevuto dai renziani contumelie, qualsiasi scelta non coincida con quella di Renzi per loro è una scelta da traditore della patria”.

aggiornamento rottura Calenda-Pd ore 15.42

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