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Caro bollette e bonus edilizi, disco verde del Consiglio dei ministri ai nuovi Decreti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i decreti legge su energia e superbonus. Le risorse messe a disposizione dal Governo ammontano a circa 5,8 miliardi, per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore energetico.

Secondo quanto si legge nella bozza, sono previsti 3 miliardi per l’azzeramento degli oneri di sistema per famiglie e imprese, 591,83 milioni per la riduzione dell’Iva sul gas al 5% e 480 milioni di euro la riduzione degli oneri generali nel settore del gas.

Inoltre è previsto uno stanziamento di 500 milioni di euro per il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas e 700 milioni per il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese energivore e altri 522,2 milioni per il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale.

 

Ma andiamo a vedere nel dettaglio:  arrivano 400 milioni alle Regioni per le spese dovute al Covid e per pagare le bollette negli ospedali. Previsti fondi anche per i Comuni, per loro nel decreto sono previsti ci sono 300 milioni.

 

Sul tavolo del Consiglio dei ministri, convocato alle 15.30, un pacchetto di norme sul Superbonus 110%: dopo le critiche del Premie Draghi, c’è un inasprimento delle sanzioni, ma allo stesso tempo si allargano le maglie per correggere i vincoli sulla cessione del credito. Sarà possibile cederlo non solo una volta, ma tre, tra istituti vigilati e con un codice identificativo.

Per ridurre Iva e oneri di sistema gas nel 2022 ci sono 1.071 milioni di euro. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri. Per l’Iva al 5% sul gas metano per usi civili e industriali ci sono 591,83 milioni per il 2022. Per contenere per il secondo trimestre 2022 gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore del gas naturale Arera riduce le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas con 480 milioni di euro.

Per il rafforzamento anche nel secondo trimestre del bonus sociale elettrico e gas ci sono 500 milioni di euro. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri. Lo stanziamento estende al periodo marzo-maggio 2022 le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti domestici in gravi condizioni di salute, oltre alla compensazione per la fornitura di gas naturale.

La bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri prevede una serie di procedure avviate dal Gestore dei servizi energetici- GSE per il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti “a prezzi ragionevoli ai clienti finali” tramite sviluppi, incrementi o ripristini delle produzioni di gas naturale, con una ricognizione dei programmi degli operatori per gli anni dal 2022 al 2031. Il GSE stipula contratti di acquisto di lungo termine, massimo dieci anni, con i concessionari, verifica alla fine del quinto anno. I prezzi garantiranno la copertura dei costi totali, inclusi gli oneri fiscali “e un’equa remunerazione”.

Il gas verrà offerto ai clienti finali industriali con “criteri di assegnazione su base pluralistica” e una riserva di almeno un terzo alle Piccole e medie imprese. L’intervento riguarda concessioni in tutto o in parte nelle aree considerate idonee dal PITESAI, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, quindi non nuove trivellazioni. Le procedure di valutazione e autorizzazione per i piani di intervento si concludono in sei mesi.

Per ridurre gli effetti degli aumenti delle bollette elettriche l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) annulla per il secondo trimestre 2022 le aliquote relative agli oneri generali di sistema alle utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kiloWatt (quindi imprese non energivore, incluse medie e piccole). Allo scopo sono trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali ulteriori risorse per 1,8 miliardi. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

Arera inoltre annulla, per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Sono destinate risorse pari a 1,2 miliardi. Nel complesso vengono quindi destinati 3 miliardi.

 

Estensione del modello unico semplificato per impianti fotovoltaici di potenza superiore a 50 kiloWatt e fino a 200 kWsalvo quelli sottoposti a tutela artistica, culturale o paesaggistica. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri. C’è poi maggiore spazio allo sviluppo del fotovoltaico in area agricola con interventi sulle norme, semplificazione per impianti rinnovabili in aree idonee con riduzione dei termini anche sulla Valutazione di impatto ambientale.

La bozza indica poi anche misure di razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative per gli impianti eolici offshore, con autorizzazione unica anche per le opere di connessione alla rete ma anche misure per garantire il rispetto delle aree sottoposte a vincoli ambientali.

 

“Al fine di favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria del settore automotive, nonché per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti, è istituito un fondo”. È quanto si legge nella bozza del decreto energia.
Il fondo dovrebbe essere di 800 milioni il primo anno e di un miliardo a seguire.

Incremento del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano da 20 milioni di euro per l’anno 2022, per far fronte agli aumenti dei prezzi dell’elettricità con specifico riferimento alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

“Il tecnico abilitato che, nelle asseverazioni espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso ovvero attesta falsamente la congruità delle spese, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50mila a 100mila euro. Se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri la pena è aumentata”. Lo prevede la bozza di decreto sul Superbonus.

Alla unica cessione del credito del superbonus viene “fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e
creditizia”, ovvero quelli autorizzati e iscritti in un apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia. Lo prevede la bozza di decreto sul superbonus.

 

Via libera in Consiglio dei ministri alla norma proposta dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, che subordina la concessione dei bonus edilizi all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative. Una misura che garantisce formazione e maggiore sicurezza per chi lavora nei cantieri.

 

Un aumento della produzione di gas naturale nazionale ma solo per le concessioni che ricadono in tutto o in parte nelle aree considerate idonee dal Pitesai, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, quindi non trivellazioni in nuove aree. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

 

Nell’ambito dell’aumento della produzione nazionale di gas il GSE invita i titolari di concessioni di coltivazione “a manifestare interesse ad aderire alle procedure”, comunicando i programmi delle produzioni di gas naturale delle concessioni in essere, per gli anni dal 2022 al 2031, oltre a “possibili sviluppi, incrementi o ripristini delle produzioni di gas naturale”, alle tempistiche massime di erogazione, del profilo atteso di produzione e dei relativi investimenti necessari. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

Il ministro della Transizione ecologica adotta misure per ottimizzare l’iniezione di gas negli stoccaggi nazionali, anche con particolari condizioni di esercizio degli stoccaggi, le modalità di allocazione dello spazio di stoccaggio di modulazione e i relativi obblighi di iniezione, per portare a un livello di riempimento di almeno il 90% delle capacità disponibili. Questo in funzione dei possibili scenari di utilizzo del gas in stoccaggio nel ciclo invernale di erogazione, a partire dall’anno contrattuale di stoccaggio 2022-2023. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

Le misure dovranno puntare a promuovere, nel corso del ciclo di erogazione invernale, il mantenimento dello stato di riempimento degli stoccaggi anche mediante il ricorso a iniezioni di gas in controflusso (reverse flow). Si dovranno stabilire meccanismi economici per rendere disponibili volumi aggiuntivi di gas naturale dai punti di interconnessione con gasdotti non interconnessi alla rete europea dei gasdotti e nei terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto, per contrastare l’insorgere di situazioni di emergenza.

 

Al ministero della Transizione ecologica viene istituito un fondo per autoconsumo da fonti rinnovabili per le Pmi. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri. La dotazione è di 267 milioni di euro. Saranno concessi contributi in conto capitale a fondo perduto alle piccole e medie imprese per realizzare impianti rinnovabili fino a 200 kiloWatt. L’erogazione dei contributi spetta al Gestore dei servizi energetici- GSE tramite bando.

 

Credito d’imposta fino al 31 dicembre 2023 alle imprese che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per una migliore efficienza energetica e per promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili. La dotazione è di 145 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Lo prevede la bozza del decreto all’esame del Consiglio dei ministri.

L’intervento riguarda i costi degli investimenti supplementari necessari per un livello più elevato di efficienza energetica e per l’auto produzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito delle strutture produttive.

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