Esteri

Caso Navalny, Mosca risponderà alle sanzioni americane ed europee: “Sono un atto ostile”

La Russia risponderà alle nuove sanzioni Usa per il caso Navalny “in base al principio di reciprocità”, ma la reazione “non sarà necessariamente simmetrica”: lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ripresa dall’agenzia Interfax. Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea contro funzionari russi per il presunto avvelenamento di Alexei Navalny rappresentano un’azione ostile contro la Russia, progettate per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica in Usa ed Ue dalle questioni interne. Lo ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, citata dalla stampa locale. “Uno degli obiettivi di questa campagna è di distogliere l’attenzione dalle proprie questioni, sia dalle questioni relative alle armi chimiche che dai massicci problemi interni”, ha spiegato Zakharova.

Facendo esplicito riferimento alle misure adottate da Washington, Zakharova ha quindi osservato che tali sanzioni potrebbero danneggiare ulteriormente le relazioni tra Russia e Stati Uniti. “Risponderemo in base al principio di reciprocità, ma non necessariamente in modo simmetrico”, ha detto la portavoce della diplomazia di Mosca. Stati Uniti e Unione europea hanno imposto sanzioni a diversi funzionari ed entità del governo russo per l’arresto e il presunto avvelenamento dell’oppositore al Cremlino Alexei Navalny. L’imposizione di sanzioni da parte degli Stati Uniti è avvenuta dopo l’annuncio della lista nera da parte dell’Ue di diverse entità e funzionari. Il dipartimento del Tesoro Usa ha inserito nella propria lista nera quattordici entità: tredici di queste sono società private, nove si trovano in Russia, tre sono in Germania e un’altro in Svizzera. L’ultima entità sanzionata è un istituto di ricerca statale russo. Le sanzioni dell’Ue prendono di mira i responsabili di quattro strutture del potere russo: il procuratore generale Igor Krasnov, il capo del Comitato investigativo Alexander Bastrykin, il responsabile del Servizio penitenziario Alexander Kalashnikov e il direttore della Guardia Nazionale Viktor Zolotov.

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