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Calenda: “Con Meloni Premier rischio serie C in Europa. Impreparata per questa carica. Per la sinistra ci sarà una sconfitta clamorosa” “Giorgia Meloni premier ha un grande problema: intanto una mancanza di esperienza molto significativa che la porterebbe ad essere impreparata per questa carica. La seconda: non penso sia fascista, ma non ha detto mai una parola definitiva su questo. Attenta Giorgia, perchè i Primi ministri francese e tedesco, se tu non sei chiara su questo punto, non ti stringono neanche la mano. Rischiamo di andare a finire nella serie C dell’Europa dalla serie A e questo sarebbe gravissimo”. Lo ha affermato Carlo Calenda, ospite di ‘Morning news’ su Canale 5. “Non vogliamo fare promesse ma cose realizzabili. Presenterò un programma che non è di destra o di sinistra, ma di buon senso”, ha aggiunto. “Con Renzi ci incontreremo per discuterne, perché un accordo tra di noi non è né scontato né banale. Con Renzi ci sono rapporti deteriorati nel tempo, ci unisce una consonanza programmatica e ci dividono alcune scelte. Non avrei mai fatto un accordo di governo con i 5S”. Quando ho firmato il patto con Letta, che continuo a stimare, ho difeso a spada tratta la scelta anche davanti alla rivolta di una parte del mio mondo. Ho avuto 1500 tessere di Azione restituite in giorno”. Ora sono tornati “quasi tutti, ma la tessera gliel’ho fatta pagare di nuovo”. Ed ancora su Forza Italia: “Posso mandare Forza Italia sotto il 3%. Senza offesa per nessuno, la parte sana di Forza Italia è con me”. Tornando al Patto con Renzi, ed alla rottura con il Pd Calenda ha spiegato le sue intenzioni e le sue scelte in una lunga intervista al quotidiano la Repubblica in cui torna a parlare della rottura dell’alleanza con i dem “figlio di un negoziato durissimo e un compromesso” tanto che “si erano create due ali della coalizione, una delle quali contraria a tutto quello che dice l’altra” e poi parla del possibile accordo con Italia Viva annunciando “ci incontreremo per discuterne”. Così in un’intervista a Repubblica, il leader di Azione, Carlo Calenda parlando delle elezioni e delle alleanze. “Il problema del Pd è sempre lo stesso – sottolinea -, siccome non si sente in grado di rappresentare tutta la sinistra, mette dentro chiunque. Temevano che Fratoianni e Bonelli andassero con Conte. A fare cosa, Melénchon con la pochette? È finita a bordello e per la sinistra sarà una sconfitta clamorosa”. È certo che non avrà bisogno di raccogliere le firme per presentarsi “In ogni caso non ho problemi a farlo” e non ha paura che con la sua scelta di rompere con i dem favorisca la destra: “Non è detto che Meloni vinca. Prenderò molti voti in uscita dal centrodestra, ci sarà una grande onda di consenso come è accaduto a Roma – evidenzia -. Se vado bene toglierò tantissimi consensi alla destra nel proporzionale e questo compenserà il risultato dei collegi, anzi il saldo per loro sarà negativo. Posso mandare Forza Italia sotto il 3%”. Calenda è pronto a discutere con Renzi per un’alleanza, ma precisa: “Un accordo tra di noi non è né scontato né banale – commenta -. Con Renzi ci sono rapporti deteriorati nel tempo, ci unisce una consonanza programmatica e ci dividono alcune scelte”.

Redazione Ore 12
  “Giorgia Meloni premier ha un grande problema: intanto una mancanza di esperienza molto significativa che la porterebbe ad essere impreparata per questa carica. La...