Esteri

Centrale nucleare di Fukushima, l’acqua contaminata per raffreddare i reattori finirà in mare. Il Governo Giapponese ha deciso

A meno di due settimane dal voto per la Camera bassa del Parlamento in Giappone, il neo premier Fumio Kishida ha promesso di portare avanti l’opera di ricostruzione dell’area colpita, a Fukushima, dalla triplice catastrofe del marzo 2011: il terremoto di magnitudo 9, lo tsunami e l’incidente nucleare. Ispezionando i lavori di smantellamento della centrale, ha affermato che il piano di sversamento dell’acqua radioattiva non può più essere rinviato. Nel decennio trascorso dal disastro nucleare di Fukushima è stata pompata acqua dal mare ai reattori per raffreddare i noccioli o nuclei (le parti contenenti le barre di combustibile nucleare). A quest’acqua, che si contamina quando entra a contatto con i detriti radioattivi, si aggiunge l’acqua di falda che scorre sotto la struttura e percola all’interno dei reattori: nonostante la costruzione di una barriera di ghiaccio per sbarrarne il flusso, una parte di essa continua a filtrare nell’area e deve essere raccolta e stoccata. L’acqua usata per tenere sotto controllo la temperatura della centrale continua ad accumularsi, e a contaminarsi, al ritmo di 170 tonnellate al giorno: al momento ci sono circa 1,25 milioni di tonnellate d’acqua radioattiva conservate in oltre 1000 serbatoi attorno all’impianto, e secondo la TEPCO (la società che gestisce la centrale di Fukushima), la capacità di stoccaggio di 1,37 milioni di tonnellate totali sarà esaurita per l’autunno del 2022.

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