Roma Capitale

Cinema, CGIL e SLC di Roma e Lazio, necessario un intervento strutturale delle istituzioni

“Il 2022 per le sale cinematografiche della nostra Regione è stato un anno molto negativo, sia in termini di presenze che di ricavi, con perdite oltre il 50% rispetto agli anni precedenti e la chiusura di moltissime sale”. Così, in una nota, la Cgil e la Slc Cgil di Roma e del Lazio.
“Sono numeri impietosi e preoccupanti che rischiano di peggiorare ulteriormente – continua la nota -. Per questo riteniamo non più rinviabile un intervento con provvedimenti strutturali delle istituzioni. Bisogna mettere intorno a un tavolo tutta la filiera cinematografica (produzione, distribuzione, diffusione) ele parti sociali, al fine di trovare soluzioni condivise di lungo respiro per salvare le sale cinematografiche nel nostro Paese e fermarne il declino.
Un settore in crisi già prima della pandemia e cui il Covid ha inferto un colpo fatale, mettendo in crisi il modello delle sale come luogo di mera proiezione dei film. Per questo crediamo servano investimenti da parte di Regione e Comune per procedere alla mappatura delle sale rimaste chiuse e promuovere interventi di riqualificazione e riapertura, anche conle risorse del Next Generation EU, con particolare riferimento alle piccole sale cittadine e di periferia per trasformarle in luoghi di incontro e aggregazione, presidi culturali aperti al territorio.
Una strada imprescindibile anche per contrastare la concorrenza delle piattaforme di streaming che, insieme al caro bollette, a produzioni non sempre di qualità e a un costo del biglietto sempre più alto, mettono a repentaglio il futuro delle sale cinematografiche della Capitale.
In particolare, per l’abbattimento dei costi dei biglietti per le famiglie servono contributi strutturali. Basta vedere infatti l’alta affluenza riscontrata nelle iniziative promosse dalla Regione mirata all’abbattimento del costo del biglietto, l’ultima del dicembre 2022, che ha fatto registrare nei giorni della promozione oltre 65 mila presenze.
Al Governo chiediamo interventi più significativi, considerando insufficienti i 10 milioni di euro stanziati dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, per rilanciare l’industria cinematografica post-pandemia. Non è più rinviabile un provvedimento che regoli e stabilisca tempi lunghi sulle ‘finestre temporali’, cioè la permanenza dei film in sala e il successivo passaggio nelle varie piattaforme streaming, per ridare alle sale cinematografiche e incentivare gli investimenti”

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