La guerra di Putin

Cinque mesi di conflitto tra Russia e Ucraina in quella che doveva essere per Mosca una guerra lampo

Il conflitto tra Russia ed Ucraina va avanti ormai stancamente, da cinque lunghi mesi, con attacchi continui, ma senza alcuna svolta definitiva per nessuna delle due parti in causa. Missili russi e contrattacchi ucraini sono ormai all’ordine del giorno e i generali dei due schieramenti su interrogano anche su come proseguire il conflitto. Gli ucraini in attesa di ricevere nuove e sofisticate armi dall’occidente e soprattutto dagli Stati Uniti e l’esercito di Mosca, ormai pesantemente demoralizzato e con migliaia di morti sulle spalle, che non riesce a dare la spallata decisiva alle truppe di Kiev. Doveva essere una guerra lampo, quella che Putin aveva in mente ed invece si è trasformata in un bagno di sangue per il suo esercito.  In queste ore l’esercito ucraino ha distrutto una postazione di comando russo e alcuni depositi di munizioni localizzati nell’Ucraina meridionale. Lo riferisce il kyiv Independent online. Il comando operativo ‘Sud’ dell’Ucraina, scrive il quotidiano, ha affermato di aver ucciso 66 soldati russi e distrutto cinque carri armati, due obici, un sistema missilistico anticarro e 12 veicoli militari. Intanto mentre “continuano i combattimenti inconcludenti sia nel Donbass che a Kherson”, secondo l’intelligence britannica all’inizio del sesto mese di guerra in Ucraina “i comandanti russi continuano a trovarsi di fronte a un dilemma: se impiegare le risorse per l’offensiva a Est o rafforzare la difesa a Ovest”. Il quotidiano aggiornamento dei servizi della Difesa del Regno Unito, spiega che nei giorni scorsi è stata individuata “una struttura russa per il rifornimento e la ristrutturazione di veicoli militari vicino a Barvinok, nell’Oblast’ di Belgorod, a 10 km dal confine ucraino”. Vi si trovavano “almeno 300 veicoli danneggiati, tra cui carri armati principali, veicoli corazzati per il trasporto di personale e camion di supporto generale”. Questo, secondo Londra, suggerisce che “oltre ai ben documentati problemi di personale, la Russia probabilmente continua a lottare per estrarre e riparare le migliaia di veicoli da
combattimento che sono stati danneggiati in azione in Ucraina”. E la guerra continua a scatenare l’esodo di profughi dall’Ucraina. Secondo le stime che settimanalmente fa l’Onu sarebbero almeno due milioni di persone costrette a lasciare il Paese per sfuggire alla guerra. Le cifre comunicate dall’Alto commissario ai rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) Filippo Grandi fotografano drammaticamente le conseguenze dell’invasione del Paese da parte della Russia. Si tratta del 5 per cento dei 44 milioni di abitanti ha dovuto fuggire all’estero. Come sottolineato dall’UNHCR, e tra queste persone, purtroppo ci sono centinaia di migliaia di minori e tra questi tanti, tantissimi, senza neppure i genitori. Le stime aggiornate quotidianamente dell’agenzia Onu permettono di farsi un’idea della destinazione di questa massa di persone in fuga dal conflitto iniziato il 24 febbraio scorso. a Polonia è il Paese che ha accolto il maggior numero di profughi, abbondantemente sopra il milione ormai da qualche giorno nel Paese. Centinaia di migliaia di persone hanno trovato riparo anche in Ungheria, Slovacchia e Moldavia. Proprio la piccola repubblica ex sovietica (circa 3 milioni e mezzo di abitanti) ospita il più alto numero pro capite di rifugiati dopo la Polonia. Un’idea dell’impatto drammatico che ha avuto la guerra sulla vita degli ucraini lo offrono anche le statistiche provenienti dai dispositivi elettronici monitorati da Apple. I dati raccolti dall’azienda californiana fanno osservare un’impennata di spostamenti in macchina nel Paese il 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’invasione da parte delle truppe russe con un movimento quasi 5 volte superiore alla media dei giorni precedenti. Ii tutta probabilità cittadini che lasciavano le proprie residenze abituali.

aggiornamento la guerra di Putin ore 14.55

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