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Clima, Wmo: al 93% entro il 2026 ci sarà l’anno più caldo di sempre

 

C’è una probabilità del 93% che almeno un anno tra il 2022 e il 2026 diventi il più caldo mai registrato e scalzi il 2016 dalla prima posizione. Ed è sempre del 93% anche la probabilità che la media quinquennale per il 2022-2026 sia superiore agli ultimi cinque anni (2017-2021). E’ quanto emerge dall’aggiornamento globale climatico pubblicato da l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). Sale al 50%, inoltre, la probabilità che la temperatura media globale annuale raggiunga temporaneamente 1,5 gradi centigradi al di sopra del livello preindustriale per almeno uno dei prossimi cinque anni, e la probabilità sta aumentando con il tempo. La possibilità di superare temporaneamente 1,5 gradi, spiega la Wmo, è aumentata costantemente dal 2015, quando era vicina allo zero. Per gli anni tra il 2017 e il 2021, c’era una probabilità di superamento del 10%, aumentata a quasi il 50% per il periodo 2022-2026. “Questo studio mostra, con un alto livello di competenza scientifica, che ci stiamo avvicinando notevolmente al raggiungimento temporaneo dell’obiettivo più basso dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il dato 1,5 gradi non è una statistica casuale. È piuttosto un indicatore del punto in cui gli impatti climatici diventeranno sempre più dannosi per le persone e per l’intero pianeta”, rileva il segretario generale dell’Wmo, Petteri Taalas.

Nel 2021, la temperatura media globale è stata di 1,1 gradi al di sopra del livello base preindustriale, secondo la stima provvisoria dell’Omm sullo stato del clima globale. “Finché continueremo a emettere gas serra, le temperature continueranno a salire – ha aggiunto – cosi’ come i nostri oceani continueranno a diventare più caldi e più acidi, il ghiaccio marino e i ghiacciai continueranno a sciogliersi, il livello del mare continuerà a salire e il nostro clima diventerà più estremo. “Il riscaldamento dell’Artico è sproporzionatamente elevato e ciò che accade nell’Artico riguarda tutti noi”, ha avvertito Taalas. “Un solo anno di superamento della soglia di 1,5 gradi non significa che abbiamo violato la soglia iconica dell’accordo di Parigi, ma rivela che ci stiamo avvicinando sempre più a una situazione in cui il superamento di 1,5 gradi potrebbe durare per un periodo prolungato”, ha osservato Leon Hermanson, del Met Office che ha condotto il rapporto.  Il Wmo ricorda che l’accordo di Parigi fissa obiettivi a lungo termine per ridurre le emissioni globali di gas serra e limitare l’aumento della temperatura globale in questo secolo a 2 gradi, preferibilmente a +1,5. Gli scienziati dell’Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, affermano che i rischi legati al clima per i sistemi naturali e umani sono più elevati con un riscaldamento globale di 1,5 rispetto a quello attuale, ma inferiori in caso di +2 gradi, ricorda ancora la Wmo.

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