Covid

Comitato familiari vittime Covid: “Commissioni d’inchiesta per abbandono e cure sbagliate”

“Nel giugno 2022 abbiamo chiesto alle 20 regioni italiane, attraverso una Pec inviata a presidenti e consigli regionali, l’istituzione di commissioni di inchiesta che prevedessero la presenza all’interno dei comitati dei familiari delle vittime da Covid-19 e non solo per semplici audizioni. Nel luglio del 2022 abbiamo accettato di partecipare alla commissione Covid-19 istituita in Veneto su invito della presidente Zottis. Ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta ad eccezione di due risposte che riteniamo quasi offensive da parte della regione Lombardia e della regione Veneto”. Così scrive in una lettera alla redazione Dire Luca Merico, presidente del Comitato Nazionale Familiari Vittime del Covid.
“Se queste sono le basi sulle quali si vuole indagare su quello che è successo in questi due anni, sappiano i presidenti di Regione e il nuovo governo che sta per insediarsi che troverà in noi degli acerrimi nemici. I nostri cari meritano rispetto e non risposte in politichese che cercano di trovare scusanti o addirittura di far passare la commissione come un successo. Adesso basta, meritiamo attenzione, rispetto e ascolto. Siamo un esercito silente e doloroso di milioni di persone, tra morti di Covid (abbandono, cure sbagliate?) e danneggiati o morti da vaccino, e non saremo sempre piegati e silenti, prima o poi rialzeremo la testa e rivendicheremo i nostri sacrosanti diritti che voi avete calpestato senza alcun tipo di empatia, attenzione e rispetto”, prosegue la missiva.

“Ci hanno trattato come spazzatura, così come hanno trattato i nostri cari- continua la lettera di denuncia- sperando forse che morissimo di dolore anche noi o che non avessimo la forza di reagire… Si sono sbagliati, molti di noi sono ancora piegati dal dolore, altri sono rassegnati, altri hanno paura di uno Stato tiranno che intimidisce il cittadino invece di aiutarlo”, grazie ad “un popolo inebetito e docile come un agnellino grazie ai bonus e alle mancette che hanno elargito, come lo scudo penale per i medici e gli infermieri che così si sentono protetti da ogni tipo di denuncia, nonostante ciò che hanno fatto e che possiamo testimoniare con foto e chat. No, non staremo zitti e buoni”, continua il presidente del Comitato nazionale vittime del Covid: “La sete di giustizia e verità per una strage di Stato che tutti, ma proprio tutti vogliono insabbiare”.
“Dal 19 novembre scenderemo in piazza- annuncia Morico- e scenderemo ogni mese con lo stesso coraggio delle madri di plaza de mayo perché anche noi come loro siamo vittime di una dittatura che ha fatto sparire i corpi dei nostri cari.
Saremo il loro incubo peggiore, la coscienza che non hanno, saremo lì a ricordargli per i prossimi 50 anni quello che dovevano fare e non hanno fatto. Useremo tutti gli strumenti che la Costituzione ci dà” e conclude: “Noi non dimenticheremo mai e la gente dovrà sapere quello che hanno fatto”.

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