La guerra di Putin

Continua la grande fuga degli uomini dalla Russia per non essere incastrati dalla ‘mobilitazione’ di Putin

Continua la grande fuga di uomini arruolabili da Putin dalla Russia. A seguito della decisione di mobilitare un numero imprecisato di cosiddetti riservisti, tanto cittadini delle Repubbliche russe, hanno deciso di fuggire all’estero, nei Paesi che hanno ancora aperti i confini con questo Paese e che comunque non fissano particolari restrizioni all’ingresso (nella foto una delle code che si sono registrate in queste ore). Lunghe code si sono formate nella notte al confine tra Russia e Georgia, è quanto riferisce la Bbc, che pubblica alcune immagini di file interminabili di auto con a bordo soprattutto uomini russi che stanno cercando di lasciare il Paese per evitare l’arruolamento forzato per la guerra in Ucraina. Un aumento del traffico si è registrato nella notte anche al confine con la Finlandia, che condivide un confine di 1.300 chilometri con la Russia ma richiede un visto per l’ingresso.  Il Cremlino ha definito esagerate le notizie sulla fuga di uomini in età da coscrizione, ma alcuni testimoni hanno stimato che la coda di auto al checkpoint di Upper Lars fosse lunga circa 5 chilometri, mentre un altro gruppo ha affermato che ci sono volute sette ore per attraversare il confine. Un uomo in coda in età da chiamata alle armi, che non voluto mantenere l’anonimato, ha detto a un reporter della Bbc di aver preso il passaporto e di essersi diretto al confine senza neanche fare le valigie subito dopo l’annuncio del presidente Vladimir Putin della mobilitazione parziale: “Mi spezzerò un braccio, una gamba, qualsiasi cosa pur di evitare di partire”. Un altro testimone ha parlato di un’attesa di 12 ore e ha detto di voler lasciare la Russia per evitare l’arruolamento e poter continuare gli studi. Secondo quanto riporta sempre la Bbc, altre destinazioni raggiungibili in aereo – come Istanbul, Belgrado o Dubai – hanno visto i prezzi dei biglietti aerei salire alle stelle subito dopo l’annuncio della mobilitazione, con alcune destinazioni completamente esaurite. I media turchi hanno riferito di un forte aumento delle vendite di biglietti di sola andata, mentre i voli rimanenti verso destinazioni senza visto possono costare migliaia di euro. Giovedì il ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeser, ha segnalato che i russi in fuga dalla leva sarebbero stati i benvenuti nel suo Paese e ha affermato che i disertori minacciati da una “severa repressione” riceveranno protezione caso per caso, dopo i controlli di sicurezza. Lituania, Lettonia, Estonia e Repubblica Ceca, riporta la Bbc, hanno invece annunciato che non avrebbero offerto rifugio ai russi in fuga.

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