Roma Capitale

Coperta da un’associazione culturale la possibile rinascita di Avanguardia Nazionale

Una associazione culturale dietro la quale si nasconderebbe la rinascita di Avanguardia Nazionale, movimento di estrema destra sciolto in passato in quanto dichiarato dalle autorità illegale. E’ l’oggetto di una inchiesta avviata dalla Procura di Roma in cui si ipotizzano i pesanti reati di associazione sovversiva e propaganda e istigazione all’odio razziale.  I pm di piazzale Clodio hanno proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati di almeno cinque persone, tra loro anche Vincenzo Nardulli, 72 anni, figura di riferimento dei movimenti dell’estrema destra romana e con un passato proprio in Avanguardia Nazionale. 

    Nei giorni scorsi i magistrati hanno disposto una serie di perquisizioni alla luce anche di una dettagliata informativa della Digos. In base a quanto scrivono gli investigatori “Nardulli, in concorso con altri,” avrebbe legami con l’associazione culturale Socialis. Una struttura “che congiuntamente alla sigla Comunità Politica di Avanguardia, raccoglie l’eredità politica di Avanguardia Nazionale, acquisendone gli scopi e le strategie politiche con valori, già propagandati dal primo movimento, che esplicitamente si richiama all’ideologia nazi-fascista e alla supremazia razziale, etnica e religiosa”.  Decine di faldoni, centinaia di documenti, numerose pagine manoscritte di Stefano Delle Chiaie fondatore del movimento di estrema destra Avanguardia Nazionale, pizzini, manifesti, volantini ma anche note dei servizi segreti e atti relativi a processi sulla strage di Bologna, Golpe Borghese e sull’attentato di Piazza Fontana. Un vero e proprio archivio quello trovato dagli uomini della Digos nel corso della perquisizione svolta nei giorni scorsi in un appartamento nel quartiere Cinecittà nell’ambito dell’indagine per associazione sovversiva, propaganda e istigazione all’odio razziale che vede indagate almeno cinque persone tra cui Vincenzo Nardulli, ex appartenente ad Avanguardia Nazionale. Per gli inquirenti l’appartamento “abusivamente occupato e di proprietà del Comune di Roma, è la sede dell’associazione culturale “Socialis” che, a detta di chi indaga, “raccoglie l’eredità politica del movimento di estrema destra sciolto in passato perché ritenuto illegale. In totale, per gli inquirenti, sarebbero 500 le persone legate in qualche modo all’attività dell’associazione. Il materiale raccolto nel corso dell’attività istruttoria sarà ora analizzato dagli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte, titolare del procedimento. Tra i documenti rinvenuti anche scritti legati a personaggi storici dell’estremismo di destra come un “fascicolo Valerio Fioravanti scritto da Stefano Delle Chiaie”, appunti sui Nar e pagine dattiloscritte su Gelli-P2. Tra gli oggetti anche un quadro che ritrae Benito Mussolini e un calendario del Duce. 

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