Economia e Lavoro

Corte dei Conti a gamba tesa sulle tassazioni ai lavoratori dipendenti: “Spostare i prelievi dall’Irpef all’Iva”

(Red) La Corte dei Conti entra a gamba tesa sulle questioni relative alle tassazioni per i lavoratori dipendenti, ipotizzando un cambio a favore di questi ultimi: “I prossimi anni richiederanno uno sforzo fiscale per far fronte ai costi dell’epidemia. Sarà necessario guardare all’efficienza e all’equità del sistema tributario, ipotizzando varie forme di ricomposizione del contributo dei prelievi diretti e indiretti alla copertura del bilancio” dello Stato. La Corte dei Conti, sottolinea come “un’adeguata attenzione potrebbe essere riservata a un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef all’Iva”. Poi le considerazioni sul Def: “Le prospettive di breve e medio termine delineate nel Def “appaiono alla portata del nostro Paese, anche se restano fortemente condizionate dall’effettivo superamento, grazie ad un efficace, veloce ed esteso piano vaccinale, dei confinamenti e della sospensione delle attività produttive. La scommessa implicita è “sulla crescita potenziale. Il Documento valuta che essa possa passare da un valore sostanzialmente nullo nella media del quadriennio 2017-21 ad un valore prossimo all’1 per cento nella media del triennio 2022-24”. Non bisogna dimenticare, secondo la magistratura contabile, che “la recessione ha colpito l’Italia in uno stadio nel quale il prodotto interno lordo aveva recuperato solo la metà delle perdite registrate nel 2009 e 2012 (pari a circa 9 punti di prodotto) e che ha visto una dinamica degli investimenti estremamente contenuta”. Rispetto a quanto osservato in Germania, Francia e Spagna, l’Italia è stato l’unico paese in cui “la nuova accumulazione di capitale non è stata sufficiente neanche a compensare gli ammortamenti, con conseguente erosione dello stock”.

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