Covid

Covid di nuovo inarrestabile, tornano a migliaia i contagi nei numeri registrati da Iss e Gimbe

Continua la crescita dei contagi da Covid-19 in tutte le regioni italiane. Nella settimana dal 21 al 27 settembre – riferisce Gimbe – si è registrato un balzo del +34%. E anche a livello europeo, avverte l’Oms, frena la discesa casi con un -1%. Invece secondo il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia, diffuso il 30 settembre, nell’ambito dell’occupazione dei reparti ospedalieri in 5 regioni si supera la soglia di allerta del 10%: Provincia autonoma di Bolzano (20,2%), Umbria (17,8%), Valle d’Aosta (16,4%), Calabria (12,9%) e Friuli Venezia Giulia (10,6%). L’incidenza dei casi di Covid-19, rileva il monitoraggio, supera questa settimana la soglia di 600 per 100mila abitanti – quasi il doppio rispetto alla media nazionale di 325 – nelle Province autonome di Trento e Bolzano: è infatti pari a 637,6 a Bolzano e 633 a Trento. La terza Regione con la maggiore incidenza è il Veneto con 557. l tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 29 settembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 29 settembre) contro il 5,3% della settimana precedente (rilevazione giornaliera al 22 settembre). L’Rt torna alla soglie epidemica dell’1: non accadeva dallo scorso luglio. Nel periodo 6-19 luglio 2022, l’Rt aveva infatti raggiunto un valore medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,03 (range 1,02-1,04), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. La settimana successiva, il valore di Rt era nuovamente sceso collocandosi a 0,90. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%) – riferisce il monitoraggio – mentre è in leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (54% contro 53%). Diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening(35% contro 36%). “Servono raccomandazioni chiare per contrastare la pandemia”. È questo l’appello lanciato al prossimo esecutivo dalla Fondazione Gimbe, che sottolinea come sia “urgente proteggere anziani e fragili con la quarta dose e usare responsabilmente le mascherine al chiuso nei luoghi affollati e/o poco aerati”. La “ripresa della circolazione virale – spiega Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe – è ben documentata sia dall’incremento del tasso di positività dei tamponi, sia dalla netta risalita dei nuovi casi che fa già sentire i primi effetti sui ricoveri in area medica. Peraltro, accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all’elevata percentuale di reinfezioni, la decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà ad un ulteriore aumento della circolazione virale”. In questa fase di “transizione istituzionale, la Fondazione Gimbe – rileva Cartabellotta – da un lato condivide i princìpi per contrastare la pandemia di COVID-19 espressi dalla coalizione di centrodestra uscita vincitrice dalle urne ‘attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali’”. “Dall’altro, con l’aumento della circolazione virale, Gimbe ritiene indispensabile che il nuovo esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da Oms Europa”. Innanzitutto, “effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili e completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale; poi utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati. Gli adeguamentistrutturali, oltre a investimenti, richiedono tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata”.

aggiornamento Covid ore 13.46

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