Roma Capitale

Criminalità nel sud pontino, riflettori accesi al Consiglio Regionale del Lazio

Audizione in I Commissione – Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da Sara Battisti,  sui “gravi episodi di criminalità organizzata, che hanno interessato e coinvolto alcuni Comuni del litorale a sud di Roma”. La consigliera Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle, richiedente l’audizione, ha introdotto la stessa facendo notare come si trattasse di una richiesta che era stata avanzata alcuni mesi fa, ma è ancora più attuale ora che l’imminente arrivo dei fondi PNRR potrebbe avere l’effetto anche di aumentare gli appetiti criminali. L’audizione è stata aperta da una ampia relazione del Presidente dell’Osservatorio Tecnico – scientifico per la sicurezza e la legalità, Giampiero Cioffredi, il quale si è associato ai ringraziamenti di Pernarella alla stampa, perché essa sta svolgendo un ruolo importante nel divulgare le notizie sulla situazione della criminalità nel sud pontino. Un pool di magistrati si occupa ormai in modo esclusivo della zona, ha proseguito Cioffredi, parlando di “salto di qualità” nella presenza di organizzazioni criminali nell’area. Aprilia specialmente viene in rilievo, a suo avviso, da questo punto di vista. Spaccio, violenza, estorsione e usura sono in aumento, ma preoccupa anche l’infiltrarsi delle camorre nel tessuto economico, ha detto Cioffredi.  Per Bankitalia – ha proseguito il presidente dell’Osservatorio – le operazioni finanziarie sospette sono aumentate, in provincia di Latina, dal 2020 al 2021. Ma anche l’attività delle forze dell’ordine porta sempre maggiori risultati, come testimoniato da una serie di risultati investigativi che Cioffredi ha ricordato. Un patto vero e proprio tra organizzazioni criminali autoctone e propaggini di organizzazioni criminali di provenienza extraregionale è ciò di cui si parla in una sentenza citata da Cioffredi. A Formia, ad esempio, la presenza dei clan è molto forte, poiché vi trovano asilo quelli che fuggono dalla guerra di camorra del vicino casertano. Un salto di qualità si impone quindi anche alle istituzioni e agli operatori economici e sociali per fronteggiare la situazione, ha concluso così Cioffredi.  Passando alle amministrazioni locali, per quanto riguarda Minturno il sindaco si è detto stupito dalla assenza di rappresentanti di Latina e ha auspicato che la puntuale relazione di Cioffredi valga a convincere la Regione a muoversi per chiedere maggiore presenza di forze dell’ordine. Tuttavia ha riferito di non avere avuto esperienza diretta di pressioni criminali e che il tessuto economico locale di Minturno è sano, a suo avviso. Un patto per l’antiriciclaggio tra amministrazioni locali è la sua proposta. Il sindaco di Aprilia ha poi riferito sulla collaborazione con le forze dell’ordine sul suo territorio, mentre quello di Formia ha ricordato il potenziamento del sistema di videosorveglianza e ha parlato di tavoli tecnici con i vertici delle forze dell’ordine. Per la rappresentante della Associazione “Antonino Caponnetto” contro le Illegalità e le Mafie, non va dimenticato che il 70 per cento dell’economia della provincia di Latina è nelle mani della criminalità. La delega alla procura della Repubblica non è più sufficiente, ci vuole ormai un distaccamento della DDA sul territorio di Latina.
Tra i consiglieri, Giuseppe Simeone di Forza Italia ha parlato di una situazione preoccupante ma che in parte è anche spiegata dalla posizione di Latina, collocata tra la città metropolitana di Roma e la Campania a sud. Serve grande attenzione quindi, secondo il consigliere, mentre al contrario gli organici si assottigliano tra forze dell’ordine e magistratura. Chiamata a una maggiore attenzione è la Regione, anzitutto. Ma anche il soggiorno obbligato di esponenti della criminalità nella zona non aiuta, quindi vengono in rilievo anche responsabilità di livello statale. Le amministrazioni locali sono l’ultimo anello della catena e il più esposto, per Simeone.
Da parte sua, l’Associazione “Le Agende rosse” si è associata, per bocca della sua rappresentante, alla richiesta di maggior presenza delle forze dell’ordine sul territorio, anche attraverso l’intermediazione della Regione. L’Associazione “Articolo 21” ha ripreso il tema, sollevato da Simeone, delle amministrazioni locali troppo spesso lasciate al fronte da sole.
Ancora tra i consiglieri, Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle ha confessato lo spavento per ciò che si è ascoltato e soprattutto per la rassegnazione che sembra fare capolino. Il pericolo vero, secondo Salvatore La Penna del Partito democratico, è la disponibilità da parte delle organizzazioni criminali di contante in quantità, che può fare molto comodo, purtroppo, ad aziende in stato di crisi.
Conclusioni affidate dalla presidente Battisti ancora a Gaia Pernarella, secondo la quale si è già sentito dire troppe volte che va fatto un distaccamento della DDA a Latina senza che ciò sia ancora avvenuto, quindi chi può deciderlo va richiamato alle sue responsabilità.

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