Politica

Crosetto (Difesa): “Se ci sarà un tavolo per la pace stop agli aiuti militari all’Ucraina”

 

“Nel momento in cui sono qui a parlare di un decreto che parla della possibilità di aiuti militari, sono consapevole che prima o poi gli aiuti militari dovranno finire. E finiranno quando ci sarà un tavolo di pace”. Sono le parole del ministro della Difesa, nella sua replica a seguito delle comunicazioni in aula al Senato sulla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina. “Non voglio nascondere al Parlamento – ha detto ancora – che quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, pur non comportando oneri diretti e immediati nel lungo periodo, potrebbe incidere sulle nostre capacità”. “In questi due mesi il ministero della Difesa e il governo non hanno fatto altro che dare attuazione alle scelte precedenti ai cinque decreti del governo Draghi ed ereditati come impegni dal governo Meloni. Finora l’attuale governo non ha fatto alcuna scelta se non ribadire” che avrebbe proseguito linea governo precedente sull’invio di aiuti all’Ucraina. Sugli aiuti dell’Italia all’Ucraina, “qualcuno – ha proseguito il ministro – aveva proposto una terzia via, spiegando che un altro tipo di atteggiamento avrebbe potuto preservare l’Italia dalle conseguenze della guerra nel mondo. Ma le conseguenze della guerra non si fermano ai confini. Per Crosetto, inoltre, “nulla può giustificare un attacco e l’invasione a una nazione annettendone i propri territori. Non esisteva altra possibilità che supportare l’Ucraina affinché potesse difendersi e costruire le condizioni per un tavolo di pace nel quale non fosse l’invasore a dettare le condizioni. Alcuni sostengono che sarebbe stato più semplice e più facile trovare altre strade. Ma tra ciò che era semplice e ciò che era giusto abbiamo scelto di fare ciò che era giusto”. “Tutti all’interno e al di fuori di quest’aula siamo per la pace e ripudiamo la guerra come strumento di offesa, tutti nessuno escluso. Chi la guerra l’ha vista da vicino, come le donne e gli uomini delle forze armate, la guerra la disprezza. E’ più facile rappresentare il ministero della Difesa come il ministero della guerra, ma si tratta di un’organizzazione che nasce per preservare la pace”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nelle comunicazioni in aula al Senato sulla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina.  “Nel precedente governo è stato secretato il contenuto dei decreti sugli aiuti militari e la natura classificata di quei decreti ha imposto di passare attraverso il Copasir. Quando il governo deciderà un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari, sulla base di esigenze manifestate, seguirà la stessa procedura e si relazionerà con il Copasir sui contenuti dell’eventuale cessione”.  “Proseguire e intensificare in tutte le sedi appropriate l’azione diplomatica volta a conseguire una pace giusta e sostenibile nel rispetto delle norme di diritto internazionale, della sovranità e della integrità territoriale, a vantaggio della stabilità e della sicurezza internazionale”. E’ il primo punto della risoluzione di maggioranza presentata in Aula al Senato dopo le comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul rinnovo dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina. Il documento chiede inoltre di “assicurare con tutte le iniziative necessarie e possibili il supporto umanitario alla popolazione civile ucraina rimasta in Patria e ai profughi in fuga dalla guerra”; di “sostenere, coerentemente con quanto concordato in ambito NATO e Unione europea nonché nei consessi internazionali di cui l’Italia fa parte, le autorità governative dell’Ucraina anche attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”; Infine invita il governo a “proseguire un percorso volto a mantenere un costante dialogo con il Parlamento tramite comunicazioni alle Camere all’esito di sviluppi emersi in consessi internazionali, ovvero in aggiornamento rispetto alle future iniziative diplomatiche che verranno intraprese”.

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