Imprese e Sindacato

Da inizio pandemia persi 300mila posti di lavoro (Banca d’Italia-Ministero del Lavoro)

Dall’inizio della pandemia (1 marzo 2020) al 28 febbraio di quest’anno sono stati creati circa 300mila posti di lavoro in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. E’ quanto riferisce una nota congiunta di ministero del Lavoro e Banca d’Italia sulla base delle comunicazioni obbligatorie. Dall’inizio della pandemia (1 marzo 2020) al 28 febbraio di quest’anno sono stati creati circa 300mila posti di lavoro in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. E’ quanto riferisce una nota congiunta di ministero del Lavoro e Banca d’Italia sulla base delle comunicazioni obbligatorie.  Dopo il punto di minimo raggiunto a metà giugno (quasi 600mila posti di lavoro in meno) è stata pertanto recuperata circa la metà del divario. La pandemia ha fortemente rallentato la creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato. Per questa tipologia di contratto le attivazioni nette cumulate sui dodici mesi sono però rimaste positive e pari a 259mila. Su questa tendenza hanno inciso il blocco dei licenziamenti e la dinamica delle trasformazioni registrate alla fine dello scorso anno, sostenute dagli incentivi introdotti dal decreto agosto. A dicembre le stabilizzazioni di contratti temporanei sono state oltre 100mila (20mila in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), riflettendo anche la scelta delle imprese di anticipare agli ultimi giorni del 2020 parte delle trasformazioni previste per i primi mesi del 2021. A gennaio e febbraio il numero delle conversioni di contratto è risultato pertanto lievemente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2020. La creazione netta di posti di lavoro temporaneo è rimasta significativamente al di sotto di quella registrata nel periodo antecedente la pandemia. Alla fine di febbraio la variazione cumulata sui dodici mesi è stata pari a -230mila.

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