Politica

Desideri (Dc) e il Pnrr: “I ministri del Governo Meloni dichiarano su tutto non curandosi del fatto che l’Italia è in ritardo sull’utilizzo delle risorse disponibili. L’opposizione si distrae e stranamente non fa nulla”

Salvini in primis, Fitto e Giorgetti a seguire, sono i ministri del Governo Meloni, oltreché la stessa Premier, che più di altri dovrebbero preoccuparsi dei rischi di perdita dei fondi di coesione, assegnati al nostro Paese, che stiamo rischiando di veder riassegnati ad altri, come ben segnalato dalla CGIA di Mestre, qualora entro il 31 dicembre prossimo, non saranno stati tramutati in opere concrete; ha dichiarato Fabio Desideri, portavoce e coordinatore politico nazionale della Democrazia Cristiana.  Proprio così, entro fine d’anno, soltanto di fondi  di coesione relativi al periodo 2014-2020, dobbiamo spendere 29,8 miliardi di euro, dei quali 10 miliardi sono di cofinanziamento nazionale. Le difficoltà in tal senso, purtroppo, non mancano e consiglierebbero un diverso approccio collaborativo, sinergico e attuativo, da strutturarsi da parte del Governo e dei Ministri competenti, sia con il mondo delle imprese e dei professionisti, sia con le istituzioni territoriali, sia con il sistema del credito che con le centrali di committenza. Altro allarme che emerge, nelle ultime settimane, è la crescita ( gigantismo) del valore degli appalti, cui però difficilmente corrisponde una correlata e veloce procedura di apertura dei cantieri per la realizzazione delle opere appaltate. Da ultimo, soltanto in ordine di tempo, l’allarme finanziario assicurativo per le garanzie correlate all’esatto adempimento contrattuale e per l’erogazione delle anticipazioni. Tutti temi sui quali il coordinamento di Palazzo Chigi dovrebbe essere puntuale ed attento alle tempistiche. Stranamente, su questi temi, l’opposizione parlamentare – molto battagliera su altri temi – appare distratta e non in grado di incalzare veramente il Governo; ha aggiunto Desideri. Questo stato delle cose si estende anche alle risorse relative al P.N.R.R. ed alle opere ad esso correlate, su cui i ritardi si stanno accumulando e sommando, mettendo a rischio molti degli interventi in esso previsti. Il fatto che la premier Meloni abbia riportato a Palazzo Chigi la “cabina di regia” sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbe favorire un coordinamento effettivo della complessa macchina attuativa che però sembra faticare, e non poco, ad avere un raccordo reale con i territori.

Come Democrazia Cristiana chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri di attivarsi, con massima urgenza, per evitare il rischi di perenzione dei fondi di coesione, in modo tale che tutti i 29,8 miliardi disponibili siano tradotti in interventi utili per l’Italia e gli Italiani. Allo stesso tempo segnaliamo al Governo i gravi rischi che si stanno definendo a seguito dei ritardi che stiamo accumulando, particolarmente nel centro-sud Italia ed isole comprese, nella fase attuativa del P.N.R.R.;  ha concluso il coordinatore politico della DC, Desideri.

 

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