Per metterle a terra, vista l’urgenza, servirà una legge speciale, sul modello di quella utilizzata per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova
Sicuramente la modifica del Codice degli Appalti introdotte dal Consiglio dei Ministri di ieri agevolano le procedure correlate alla realizzazione delle opere pubbliche nel nostro Paese, ma forse – da sole – non riusciranno a creare le condizioni per realizzare le opere previste a Roma, nonché nella Regione Lazio, nell’arco temporale che ci separa dall’apertura dell’Anno Santo, questo è quanto ha dichiarato Fabio Desideri, presidente della Federazione Confimprese Word, già consigliere regionale del Lazio. Indubbiamente la digitalizzazione, il possibile inserimento delle opere previste per l’evento Giubilare nel DEF, la possibilità di fare appalti integrati superando i divieti attualmente previsti, l’adozione stabile delle soglie previste dal decreto Covid-19 per l’affidamento diretto e per le procedure negoziate, nonché l’utilizzo di eccezioni in alcune procedure ordinarie per il sopra soglia e le maggiori flessibilità per i cosiddetti “settori speciali”, ma anche la reintroduzione della figura del “General Contractor” sono tutte modifiche che agevoleranno la realizzazione delle opere pubbliche previste dai vari bandi del P.N.R.R., ha aggiunto Desideri. Credo però che per “mettere effettivamente a terra” e concludere le opere previste nella nostra Regione ed a Roma per il Giubileo, dal P.N.R.R., entro l’apertura dell’Anno Santo, sia assolutamente necessario varare una “legge speciale” sul modello di quella utilizzate per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova; questo sarà un tema che il nuovo presidente della Regione Lazio ed il Consiglio Regionale che si insedierà dovranno affrontare con la massima urgenza con il Governo Meloni, ha concluso Desideri.
