Roma Capitale

Dopo due anni il Roma Pride ‘torna a fare rumore’: l’11 giugno la parata con Elodie

Dopo due anni di silenzio imposti dalla pandemia, il Roma Pride ‘torna a fare rumore’ con il suo arcobaleno di iniziative e rivendicazioni politiche. In omaggio alla celebre canzone di Raffaella Carrà, icona indiscussa della liberazione sessuale dcomparsa lo scorso luglio, lo slogan di quest’anno lo dice forte e chiaro: ‘Torniamo a fare rumore’. La musica torna a rimbombare fra le strade della Capitale con una madrina d’eccellenza : la cantante romana Elodie.

ALLA PARATA ANCHE GUALTIERI

Dopo anni di clamorosa assenza delle istituzioni locali, inoltre, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha fatto sapere che parteciperà “con orgoglio” alla manifestazione. Lo ha confermato questa mattina la delegata del Comune di Roma per i diritti Lgbtqia+, Marilena Grassadonia, alla conferenza stampa di presentazione del programma e del documento politico del Roma Pride 2022, al Brancaccino Open Air.

L’appuntamento per la grande parata è fissato per sabato 11 giugno dalle 15.30 a piazza della Repubblica, da cui sfilerà lungo il percorso classico fino a via dei Fori Imperiali. Ma il corteo sarà solo l’ultima tappa di un ricco programma di eventi, dibattiti, musica e spettacoli: la ‘Pride Croisette’, che si terrà nella splendida cornice del Giardino delle Terme di Traiano, dal 2 al 10 giugno.

“Finalmente i nostri corpi e le nostre storie tornano in piazza, e lo fanno in maniera rumorosa – ha dichiarato il portavoce del Roma Pride Mario Colamarino – Rivendichiamo spazi per la nostra comunità, rivendichiamo il nostro ruolo politico all’interno di una società che è ancora troppo contro le nostre istanze. Ricordiamo gli applausi in Senato qualche mese fa per l’affossamento della legge Zan. Noi rivendichiamo una buona legge contro l’omolesbotransfobia, il matrimonio egualitario, le adozioni per tutte e tutti, e il riconoscimento alla nascita dei figli delle nostre famiglie arcobaleno. E anche sul mondo del lavoro – aggiunge l’attivista – una maggiore protezione per la nostra comunità, in particolare per le persone transgender, che troppo spesso sono discriminate e vittime di violenza, dentro e fuori il posto di lavoro“.

CON L’UCRAINA E CON I RUSSI CHE SI OPPONGONO A PUTIN

Il documento politico del Pride, che verrà diffuso a breve, parte dall’analisi delle troppe discriminazioni che ancora pesano sulla “comunità multiforme impossibile da elencare per intero”. Particolare attenzione verrà data quest’anno ai membri della comunità con disabilità e neurodivergenze, cui sarà dedicata una conferenza domenica 5 giugno. Il documento si schiera chiaramente dalla parte del popolo ucraino che resiste, e anche con “il popolo russo che lotta contro un governo autoritario e repressivo”. Perché “le guerre sono la scelta del potere e la devastazione dei popoli – si legge sul documento – conosciamo e rifiutiamo le logiche patriarcali della guerra e dei nazionalismi“.

PRESENTE LA REGIONE LAZIO, ‘TERRA DEI DIRITTI’

“Il ritorno del pride dopo la pandemia, nel tragico contesto di guerra che stiamo vivendo, ha un valore ancora maggiore quest’anno – ha commentato l’assessora al Turismo della Regione Lazio Valentina Corrado – Una società fondata sulla paura e sull’odio è insicura e pericolosa per tutti, mentre una società che fa delle differenze un valore è sicuramente più inclusiva e sicura. Questa è la linea direttrice che guida da sempre le nostre politiche, per questo saremo presenti al Pride con i nostri gazebo e un logo ad hoc, ‘Lazio terra dei diritti’. Ma non solo, le tematiche lgbt+ sono anche al centro della nostra visione del turismo. Ho inserito nella programmazione delle manifestazioni fieristiche l’importante convention che si terrà a Milano a ottobre, che ospitiamo per la prima volta in Italia, sulla formazione degli operatori turistici alle tematiche lgbt+”.

L’IMPEGNO DEL COMUNE PER LA COMUNITÀ LGBTQIA+

Il ritrovato interesse dell’amministrazione locale per le tematiche lgbtqia+ è stato dimostrato anche dall’istituzione di un Ufficio preposto presso il Comune di Roma, nato un mese fa e presieduto da Marilena Grassadonia. “Stiamo lavorando su tanti assi, a partire da quello politico e istituzionale, per dimostrare che c’è una chiara presa di responsabilità istituzionale da parte di Roma Capitale al fianco della nostra comunità – ha spiegato Grassadonia – Porteremo avanti progetti che parlano di cultura e formazione, perché è importante lottare non solo contro il bullismo e le discriminazioni omolesbobitransfobiche, ma lavorare affinché queste non accadano più. Poi lavoreremo sugli aspetti concreti, per dare risposte alle domande e alle necessità della comunità lgbtqia+ della nostra città; quindi sportelli, consulenze e case rifugio che rientreranno nella programmazione di questi cinque anni”.

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