Politica

Draghi, un Governo con i politici ma con i tecnici nei ruoli chiave

Il Governo Draghi ha giurato e il neo-Presidente del Consiglio è ora quasi nel pieno delle sue funzioni, visto che dovrà passare ancora al voto di Senato e Camera, anche se, vista la composizione dovrebbe essere solo una formalità. Nelle due Camere, infatti, dovrebbe esserci solo l’opposizione di Fratelli d’Italia e, probabilmente, di una parte minoritaria di dissidenti del Movimento 5Stelle. Quello  che però è certo è la presenza nel Governo di politici di rilievo, ma non dei leader di partito, che sono rimasti fuori, altrettanto certo è che Draghi si è comunque assicurato il controllo fiduciario dei ministeri chiavi, con tecnici e comunque uomini di sua fiducia. Ma andiamo a vedere nel dettaglio la composizione del nuovo Esecutivo.   Come tecnici il presidente del Consiglio ha scelto Daniele Franco per il ministero dell’Economia, Marta Cartabia per la Giustizia, Patrizio Bianchi all’Istruzione, Cristina Messa all’Università, Enrico Giovannini alle Infrastrutture e ai trasporti, Roberto Cingolani alla Transizione ecologica, Vittorio Colao all’Innovazione tecnologica, più Luciana Lamorgese confermata all’Interno. Poi c’è la pattuglia dei politici, ben nutrita. Per il Pd confermati Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura, che viene separata dal Turismo. Entra poi Andrea Orlando al Lavoro. M5s ottiene la conferma di Luigi Di Maio agli Esteri, di Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento e di Fabiana Dadone, che però passa dalla P.a. alle Politiche giovanili. Altrettanto accade a Stefano Patuanelli, che lascia lo Sviluppo economico per l’Agricoltura. Confermato anche Roberto Speranza (Leu) alla Salute, mentre Iv mantiene solo Elena Bonetti alle Pari opportunità e famiglia. Ottiene tre ministri Forza Italia: Mariastella Gelmini agli Affari regionali e autonomie, Mara Carfagna al Sud e coesione territoriale, Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione. Tre anche i dicasteri affidati alla Lega: il ministero dello Sviluppo economico va a Giancarlo Giorgetti, il Turismo – scorporato dai Beni culturali – a Massimo Garavaglia, la Disabilità a Erika Stefani.

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