Politica

Draghi vicino a donne e giovani

Stati Generali della Natalità, il Premier: “Un’Italia senza figli è destinata a scomparire. Serve lavoro certo, case e un nuovo welfare”

Papa Francesco: “Penso con tristezza alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli”

“Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire”. È il monito del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha aperto con queste parole gli Stati generali della natalità. Per Draghi “le ragioni per la scarsa natalità sono in parte economiche. Esiste infatti una relazione diretta fra il numero delle nascite e la crescita economica. Tuttavia, anche nelle società che crescono più della nostra, la natalità è in calo. Questo indica come il problema sia più profondo ed abbia a che fare con la mancanza di sicurezza e stabilità. Per decidere di avere figli, i giovani hanno bisogno di un lavoro certo, una casa e un sistema di welfare e servizi per l’infanzia. In Italia, purtroppo, siamo molto indietro su tutti questi fronti. I giovani fanno fatica a trovare lavoro. Quando ci riescono, devono spesso rassegnarsi alla precarietà. Sono pochi e sempre meno quelli che riescono ad acquistare una casa. La spesa sociale per le famiglie è molto più bassa che in altri Paesi come la Francia e il Regno Unito”. Poi le parole di Papa Francesco: “Penso con tristezza alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. Com’è possibile che una donna debba provare vergogna per il dono più bello che la vita può offrire? Non la donna, ma la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere”. Lo dice il Papa agli Stati generali sulla natalità.
“Le famiglie è l’Italia, perchè il futuro sia buono bisogna prendersi cura delle famiglie soprattutto di quelle giovani le cui preoccupazioni rischiano di paralizzare i progetti, paure che rischiano di inghiottire il futuro”, riflette Papa Francesco. “A volte passa il messaggio che realizzarsi significhi fare soldi e successo, mentre i figli sembrano quasi un diversivo, che non deve ostacolare le proprie aspirazioni personali. Questa mentalità è una cancrena per la società e rende insostenibile il futuro”. “Esprimo apprezzamento per l’assegno unico e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo e segni l’avvio di una riforma che metta al centro le famiglie e i figli”, ha detto il Pontefice.

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