Esteri

Elezioni in Russia, Putin verso un ridimensionamento dei consensi

A poche ore dall’apertura delle urne per il rinnovo della Duma di Stato, si combatte la guerra dei numeri per stabilire i parametri di chi vincerà e chi uscirà perdente. Il giornale online russo Znak.com ha riportato quelle che sarebbero le reali aspettative del partito di Putin “Russia Unita”, che rivedendo le stime al ribasso punterebbe a ottenere almeno il 40% (mentre in precedenza l’asticella virtuale era posta al 45%).

In particolare, la soglia di un risultato definito “accettabile” sarebbe fissata ad almeno 270 seggi conquistati, con più di 280 seggi si otterrebbe un risultato “buono”, mentre oltre i 290 seggi si potrebbe parlare a buon titolo di “ottimo risultato”.

Secondo le fonti “vicine al partito di governo” citate dal giornale russo, il risultato di più di 300 seggi, ovvero la maggioranza costituzionale, non sarebbe più l’obiettivo di Russia Unita, che ha dovuto ridimensionare nel tempo le proprie aspettative.

Nelle elezioni del 2016, il partito di Putin aveva ottenuto il 54,2% dei voti, record dal 2003. All’inizio dello scorso agosto, le previsioni di voto verso Russia Unita erano invece scese al 27%, valore più basso dal 2008. Secondo tali stime, il partito di governo potrebbe così perdere dal 10% al 20% dei seggi alla Duma rispetto all’attuale composizione.

A questa disaffezione da parte dell’elettorato hanno contribuito diversi fattori, a partire dalla riforma delle pensioni, percepita molto negativamente dalla popolazione. Ma anche le misure sanitarie legate al Covid 19 e alla vaccinazione e, non ultimo, l’atteggiamento del Cremlino contro l’opposizione e i media indipendenti. Voti persi che con tutta probabilità, secondo molti osservatori, andrebbero a ingrossare le fila del Partito comunista e dei partiti liberali di destra, che avrebbero così la possibilità di fare il loro ingresso alla Duma.

In particolare, a Russia Unita dovrebbero andare tra il 42-46% dei voti, al Partito Comunista della Federazione Russa il 17-19%, mentre sul bordo del 5% (soglia che garantisce l’ingresso alla Duma di Stato) si attesterebbero Jabloko, Nuova gente e il Partito dei pensionati. Ma al di là delle cifre, questa “fuga di notizie” dall’amministrazione presidenziale farebbe credere che Putin non sia disposto a seguire il percorso di Lukashenko e che accetterà i risultati dell’urna.

E questo, a sua volta, mostrerebbe come il presidente sia pronto a una transizione morbida del proprio potere.

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