Politica

Ellie Schlein irrompe nel Pd. Sarà candidata alle primarie: “Non siamo una corrente ma un’onda di partecipazione”

 

Ellie Schlein si candida alle primarie per la segreteria del Pd. La deputata dem lo ha annunciato all’iniziativa “Parte da noi”, al Monk a Roma, dicendo: “Non siamo qui per fare una nuova corrente o per tenerci quelle di adesso, ma per superarle con un’onda di partecipazione. Non ci saranno mai gli ‘schleiniani’. Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd”. “Io mi rimetto in viaggio, per riascoltare la base, i circoli. La fase costituente non può finire con le primarie, anche dopo servirà il coraggio di cambiare – ha aggiunto – Serve una cosa nuova, perché quello che siamo stati fino a qua non basta. Non sprechiamo la Costituente, è una sfida, non la vince chi si candida ma una comunità, bisogna valorizzare una nuova classe dirigente, con amministratrici e amministratori”. “Da oggi ci mischiamo e ci organizziamo. Chi arriva da oggi arriva alla pari. Nessuno venga con l’idea di condizionare, venite liberi o non venite affatto, una scommessa sull’autonomia delle persone – ha detto Schlein – Il partito non ha bisogno di essere immobilizzato, ma mobilitato, serve un rinnovamento forte del gruppo dirigente per scardinare le logiche di cooptazione correntizia. Questo Paese fa fatica a pensare che una donna possa farsi strada senza essere strumento di altro, dimostreremo il contrario. Ai candidati uomini non si va a vedere chi ci sta dietro. Non ho mai accettato e non accetterei adesso la cooptazione”. “Prenderò la tessera del Pd per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi – ha aggiunto – Sono disponibile ad accettare ogni esito del congresso e a lavorare dal giorno dopo per l’unità. Un applauso agli altri candidati”. “È una bella giornata – ha detto poi Schlein – Sono stati giorni difficili per me e avevo bisogno di vedervi, voglio mandare un abbraccio forte alla mia famiglia, a mia sorella e ai miei genitori”. Poi un messaggio anche per Francesco Majorino, candidato del centrosinistra per la presidenza della Lombardia: “Ci tenevo a mandare un forte abbraccio e un in bocca a lupo a Francesco Majorino, un compagno e amico di mille battaglie”. “Il governo Meloni si è insediato da poco e ha già mostrato il volto della peggiore ideologia di destra di questo Paese”, ha attaccato poi Schlein. “Non tutte le leadership femminili sono femministe, non ce ne facciamo niente di una premier donna che non aiuta le altre donne, che non ne difende i diritti. Nella Manovra si restringe Opzione donna e si differenziano le donne sulla base dei figli”. Poi, sul futuro del Pd, ha aggiunto: “Vogliamo far partire un percorso collettivo plurale che porti un contributo alla costruzione di un nuovo Pd. Non siamo qui per far partire una resa dei conti identitaria, ma per far partire un nuovo partito e salvaguardare il suo pluralismo”. Schlein ha parlato anche di sanità, dicendo che bisogna “difendere” quella “pubblica universalistica dagli attacchi di chi vuole privatizzare”. Poi ha ricordato che “il lavoro deve tornare a essere un tema centrale per il Pd. Per farlo non basta dirlo, bisogna capire come migliorarlo”. “La visione del futuro che parte da noi parte da tre sfide cruciali: diseguaglianze, clima e precarietà. Le destre non ne parlano, è come se vivessero in un altro Paese”, ha attaccato ancora Schlein. “Il disegno di Calderoli sull’Autonomia differenziata affonda le radici nel progetto leghista di secessione, va rigettato”. Poi ha aggiunto: “Basta ai condoni, basta a chi guarda solo al ritorno elettorale a breve termine e non pensa alle conseguenze”. “A Renzi va il merito di aver spinto me e tanti altri fuori dal Pd con una gestione arrogante e incapace di fare sintesi delle diversità e dopo aver umiliato chiunque avesse un’idea diversa – ha detto poi la deputata dem – Ha lasciato macerie e se n’è andato a fare altro”.

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