Economia e Lavoro

Energia, la Cina è vicinissima al petrolio anche in Medioriente. Il Rapporto Cer

Start Magazine https://www.startmag.it/pubblica un articolo sulle importazioni di petrolio da parte della Cina. L’analisi è di Demostenes Floros nell’ultimo numero di “Geopolitica dell’Energia” del Centro Europa Ricerche (Cer).La pandemia – scrive- non ha frenato la Cina che nonostante il periodo di recessione ha continuato ad aumentare le proprie importazioni di petrolio nell’ambito di una dinamica legata a strategie di lungo periodo e per questo indipendenti dallo stato della congiuntura. È quanto emerge dall’analisi di Demostenes Floros nell’ultimo numero di “Geopolitica dell’Energia” del Centro Europa Ricerche (Cer).

Nella strategia geopolitica della Cina vi sono numerosi contratti di approvvigionamento petrolifero stipulati tra la Repubblica popolare  e i produttori OPEC del Medio Oriente, a partire dallo scoppio della pandemia da Covid-19 ad oggi.

Il rapporto CER evidenzia che “ le importazioni di greggio della Cina hanno raggiunto i 10.850.000 barili giorno (+7,3% anno su anno)” ed è emersa come l’unico paese al mondo ancora assetato di petrolio’. Nel  2020 l’Arabia Saudita asi è affermata  quale “il principale fornitore di greggio della Cina, sopravanzando la Federazione Russa di soli 20.000 b/g” 

Il cambiamento di import è riconducibile, “sia a ragioni economiche, sia tecnologiche – osserva il report Cer -. A luglio 2020, sulla scia di una precedente intesa siglata nel 2016, Iran e Cina hanno sottoscritto un accordo strategico della durata di 25 anni, avente come epicentro il settore dell’energia e del petrolchimico, per poi estendersi anche ai trasporti e al comparto militare”. 

Nel corso dei prossimi 10 anni, si stima che il valore degli scambi commerciali tra i due paesi raggiungerà i 600 miliardi di dollari e di questi 280 miliardi Usd nell’industria petrolifera, gasiera e petrolchimica e 120 miliardi di dollari nelle infrastrutture dei trasporti, compresi oleodotti e gasdotti. In cambio la Cina godrà del diritto di prelazione su qualsiasi nuova scoperta o progetto energetico sviluppati in Iran, oltre ad acquistare greggio, gas naturale e altri prodotti petrolchimici con uno sconto minino del 12% rispetto ai prezzi medi del periodo, più un altro 6-8% di sconto aggiuntivo, saldabile in valute diverse dal dollaro”.

In attesa di conoscere quali saranno le intenzioni americani su Teheran , per ora non molto promettenti“la Cina ha frattanto continuato ad acquistare greggio e gas naturale dalla Repubblica Islamica”. Ma non ci sono solo Iran e Arabia Saudita. “Il 27 luglio 2020, ma  accordi petroliferi e gasiferi con gli Emirati Arabi Uniti, uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti d’America in Medio Oriente. La strategia cinese nel Medio Oriente si chiude con l’Iraq con il quale è stato firmato un accordo quinquennale per la fornitura di 130.000 barili giorno  con pagamento anticipato del primo anno (2 miliardi di dollari secondo i calcoli di Bloomberg).

Secondo il rapporto la Cina  ha sottoscritto con i più importanti produttori OPEC mediorientali una serie di accordi petroliferi vantaggiosi ma “senza dubbio, gli Stati Uniti d’America cercheranno di contrastare la strategia cinese in Medio Oriente, e non solo, (scrive il documento)….” In ogni caso la Cina “implementerà la propria politica energetica anche grazie all’apertura del mercato interno. Infatti, nel White Paper pubblicato il 21 dicembre 2020 si precisa che “il Paese ha revocato le restrizioni agli investimenti esteri in tutti i settori energetici, compresi i combustibili fossili, le nuove fonti energetiche e la generazione di elettricità, ad esclusione dell’energia nucleare”. 

AGC GreenCom

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