Politica

Faraone (Italia Viva): “Il Ddl Zan così com’è difficilmente diventerà legge”

(Red) “Il ddl Zan così com’è difficilmente diventerà legge dello Stato, se modificato come indicato da Scalfarotto e dallo stesso Zan nel testo presentato alla camera il 4 luglio 2018, sì. Vogliamo allargare i diritti o accontentarci di una bandierina? Io non ho dubbi su cosa fare”. Così in un post sui social il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone. Il partito di Matteo Renzi esce dunque allo scoperto e lancia un messaggio chiaro al centrosinistra: il disegno di legge contro l’omotransfobia già approvato alla Camera – anche con i voti di Iv – e adesso in discussione in Senato va cambiato per giungere al traguardo.
“Più che una legge, seppur indispensabile, contro le emarginazioni, va costruita una cultura, un sentimento diffuso di empatia capace di uscire dalla bolla di chi vive nella casualità della vita quella condizione considerata ‘di minoranza’”, prosegue il capogruppo di Italia Viva. Quindi, spiega Faraone, “pensiamo a chi ogni giorno subisce discriminazioni, non a chi deve fare le rivoluzioni ‘muscoli e like’.Ho il dubbio che questo concetto non sia condiviso da alcuni promotori, che in buona fede pensano che al testo si debba affidare invece una finalità propagandistica, ciò che normalmente si affida ad un manifesto, non ad un articolato normativo da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – continua il capogruppo di Iv a palazzo Madama – Questo intento propagandistico oltre che in un testo confuso ed inefficace può sfociare anche in un metodo infantile e regressivo ma poco fattuale che spinga a trovare molta più soddisfazione nel ‘battersi fino alla morte’, anche se poi la legge non passa sotto i colpi dei voti segreti in Senato, che nell’approvare la legge stessa”.
Secondo Faraone le modifiche al ddl Zan non sono da vivere come un dramma: “Magari la legge contro le discriminazioni omotransfobiche sarà un po’ diversa da come era stata pensata inizialmente, ma se sarà efficace, più unitaria nella società e avrà maggiori possibilità di essere approvata, andrà bene lo stesso ed avremo centrato l’obiettivo: tutelare le esistenze spesso difficili di chi vive la diversità sulla propria pelle, ogni giorno. La legge va fatta, è urgente, ma non le va affidata una finalità pedagogica. Proprio perché deve colpire gli abusi, i crimini, le prevaricazioni, deve essere scritta bene e non dare adito ad alcun dubbio interpretativo. Questo il compito che dobbiamo affidare alla legge. Punto”.

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