Roma Capitale

Fassina formalizza la sua candidatura alle Primarie e scrive la sua agenda con al centro i temi del lavoro

Il deputato di LeU e consigliere capitolino di Sinistra per Roma ha formalizzato la sua candidatura alle primarie del Centrosinistra per il sindaco di Roma in un’assemblea in parte online e in parte ospitata presso la storica sede dell’Associazione Enrico Berlinguer al Quadraro. “In questa nostra alleanza avverto troppa nostalgia del Centrisinistra che fu e lo dico a compagne e compagne: attenzione! Virginia Raggi non è stata un incidenza di percorso, non è arrivata da Marte: è stata il risultato delle politiche precedenti. Dobbiamo segnare una netta discontinuità: in termini di programma abbiamo fatto molto nel Documento d’intenti che abbiamo condiviso al Tavolo del Centrodinistra, ma dobbiamo fare altrettanto in termini di classe dirigente”. Fassina ha spiegato che, nel corso dell’Assemblea “ascoltiamo il senso politico di una mia candidatura alle primarie, nel weekend saremo in giro per la città, in tutti i municipi con gazebo e banchetti. Non abbiamo grandi organizzazioni politiche con noi, la mia candidatura non è espressione di un grande partito – ha ammesso Fassina – ma dell’urgenza di alcuni temi, come il lavoro e la casa”. “Siamo qui per fare un bilancio dei 5 anni belli ma faticosissimi in cui abbiamo lavorato per creare attenzione su alcuni temi – ha spiegato Fassina -. Oggi, in particolare dopo il Covid, a Roma c’è un’enorme questione economica e sociale con al centro il lavoro. La nostra missione è quella di ridare dignità al lavoro, per quello che può fare l’amministrazione comunale. A noi pare che la questione lavoro, disuguaglianze, la giustizia sociale non hanno l’attenzione che meritano nel Centrosinistra, e non è un problema ne’ solo di Roma ne’ di oggi. Noi vorremmo qualificare il nostro apporto per costruire una proposta di governo per Roma che tenga in considerazione il lavoro, le disuguaglianze e l’ambiente”. Negli appalti del Comune di Roma, ha denunciato Fassina “si guadagna a 500 euro al mese e non è accettabile. Il diritto all’abitare è una piaga di questa città che riguarda fasce sempre più consistenti dei romani, a partire dai più giovani, ma siamo l’umica Capitale al mondo che ha un piano decennale per gli sgomberi e non abbiamo un piano di edilizia sociale pubblica. Dobbiamo cambiare, possiamo farlo insieme”.

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