Economia e Lavoro

FederItaly scrive ai ministri economici per favorire l’autonomia energetica delle Pmi

Una lettera è stata inviata da FederItaly, l‘associazione che rappresenta centinaia di imprese con la vocazione dell’export a praticamente tutti i ministri economici del Governo Draghi, una lettera finalizzata all’adozione di misure finalizzate ad incentivare l’autonomia energetica delle PMI.  Ecco il testo della missiva nella sua versione integrale: “Ci rivolgiamo a Voi come Federazione che rappresenta gli interessi di tutte le attività produttive in Italia, con particolare riferimento a quelle aziende che, con la loro operosità, contribuiscono al prestigio e al valore del ‘Made in Italy’ riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

La grave crisi energetica cui stiamo assistendo sta di fatto bloccando l’operatività delle imprese italiane e, in particolare, delle PMI: gli aumenti esponenziali del prezzo delle forniture di gas ed energia elettrica mettono a grave rischio l’esistenza di centinaia di migliaia di aziende e, conseguentemente, di un elevatissimo numero di posti di lavoro.

Siamo ben consci del fatto che il Governo sta decisamente cercando di trovare – ed applicare – misure correttive a quello che, allo stato, risulta essere in assoluto il più ingente innalzamento di sempre dei 2

prezzi di gas ed energia elettrica. Ma, purtroppo, tali tentativi vengono resi difficili in ragione della carente politica energetica che ha, fino al recente passato, contraddistinto il nostro Paese. Il vuoto da colmare è enorme e il lavoro da svolgere, tutti insieme, non può di certo riguardare solo pochi mesi o pochi anni d’attività correttiva.

Purtroppo però – ora, adesso – è davvero breve il tempo di cui moltissime PMI dispongono. Per poter sopravvivere, beninteso.

È quindi nel tentativo d’accelerare la scelta da parte Vostra dei provvedimenti più opportuni – che in tale ambito guardino effettivamente al futuro nella sua globalità, non solo ‘prossimo’ ma anche ‘di lungo respiro prospettico’ – che auspichiamo con fermezza come il Governo adotti, tra l’altro, tutte le necessarie scelte dirette a porre in essere – oggi, da subito – solide basi per una reale complessiva autonomia energetica delle PMI, domani.

Le PMI, vera spina dorsale della capacità imprenditoriale e produttiva del nostro Paese, che con la loro numerosissima e diffusa presenza territoriale risulterebbero naturale strumento per l’adeguato (seppur parziale) svincolo dalle assolutistiche scelte economiche dei pochi soggetti capaci di produzione energetica globale.

Una scelta di autonomia energetica a vantaggio, quindi, sì delle singole PMI. Ma a vantaggio, a ben vedere, del Paese intero: un’autonomia energetica da perseguirsi attraverso l’uso di fonti rinnovabili, la cui specifica tipologia verrebbe scelta dalla singola impresa in connessione sinergica con le peculiari caratteristiche della particolare aerea geografica d’installazione. Una scelta di autonomia energetica a vantaggio dell’intero sistema produttivo nazionale che sarebbe, in forze, chiamato alle relative installazioni e successive manutenzioni e/o opere di rinnovamento. Una scelta di autonomia energetica che metterebbe il nostro sistema produttivo al riparo da altre situazioni di crisi. Una scelta di autonomia energetica che rappresenterebbe una valida ancora di salvezza per moltissime – se non tutte – PMI. Incapaci, altrimenti, di resistere alla pressione economica sulle stesse attivata anche dal rincaro dei prezzi delle attuali somministrazioni. Una scelta di autonomia energetica che ulteriormente rilancerebbe il sistema Paese. Una scelta di autonomia energetica che volga, decisamente, lo sguardo alla preservazione se non in molti casi addirittura ad una vera e propria “salvezza e recupero” dell’ecosistema ambientale. Quest’ultimo, ad ognuno di noi, estremamente caro. 3

Con l’attuazione delle riforme e dei progetti inseriti nel PNRR abbiamo effettivamente la possibilità di una svolta epocale nella politica energetica del nostro Paese: le fonti rinnovabili sono il futuro e su queste, quindi, bisogna investire e concentrare tutti gli sforzi dell’economia nazionale.

A fronte di tali considerazioni – e soprattutto tenuto conto della grave situazione di crisi economica in cui versa un numero così consistente delle nostre imprese – si chiede al Governo uno sforzo concreto nel sostenere l’adozione di soluzioni che possano abbreviare, quanto più possibile, l’auspicata transizione verso la piena autonomia energetica delle PMI.

La proposta, infine, che Federitaly vuole sottoporre alla Vostra attenzione è quella d’introdurre un credito d’imposta del 100% (sia nella forma cedibile sia con sconto in fattura sul modello del Bonus 110%), da erogare a tutte quelle PMI o aggregazioni d’impresa (consorzi, ATI, distretti produttivi territoriali, ecc.) che realizzino impianti di produzione d’energia da fonti rinnovabili. In modo così da raggiungere la totale autonomia energetica delle stesse e contribuire, fattivamente, al raggiungimento dell’obiettivo di salvaguardia delle PMI stesse così come di salvaguardia dell’ambiente, indicato dal Governo come elemento fondante delle proprie scelte di politica economica.

Nella speranza che la nostra, seppur flebile voce, possa essere ascoltata, Vi ringraziamo e Vi esortiamo ad agire tempestivamente per scongiurare ulteriori irrimediabili danni per tutte le imprese italiane.

Vogliate gradire, Illustrissimo Presidente ed Egregi Ministri, i sensi della nostra più alta considerazione” La lettera è firmata dal Presidente nazionale, Carlo Verdone e dal Segretario nazionale, Lamberto Scorzino

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