Politica

Gas, Draghi tenta il blitz in Europa ma viene respinto

 

Rutte chiede che Draghi gli dimostri che il tetto al prezzo del gas funzionerebbe. Da qui i tempi lunghi, per permettere alla Commissione di realizzare uno studio entro settembre da discutere poi nel Consiglio, già in programma, di ottobre. Il report non riguarderà solo il price cap sul gas ma anche, più in generale, la riforma del mercato dell’energia elettrica, con il disaccoppiamento tra quella prodotta da combustibili fossili e quella da fonti rinnovabili. Il premier è consapevole, che ottobre potrebbe essere troppo tardi, ma nel caso in cui la situazione dovesse ulteriormente precipitare e “aggravarsi non è che lasciamo passare due mesi e mezzo senza far niente. Se fosse necessario, se ci fossero nuove misure, certamente faremmo un Consiglio straordinario”. Se la situazione dovesse aggravarsi ci sarà, è stato detto esplicitamente, non è che lasciamo passare due mesi e mezzo senza far niente. Se fosse necessario, se ci fossero nuove misure certamente faremmo un Consiglio straordinario”. Draghi, in conferenza stampa ha anche fatto sapere che “la posizione della Germania sul price cap “è cambiata muovendosi progressivamente nella nostra direzione. Da una obiezione di principio, ora c’è molta apertura tanto è vero che è passato questo documento che fissa un appuntamento per la discussione. Vedremo il rapporto della commissione, vedremo quello che è possibile fare, quello che è difficile fare, quello che non si può fare”. Ma cambiamneti ci sono stati “anche da parte di altri Paesi come l’Olanda che all’inizio erano molto rigidi all’inizio di questa discussione”. Al momento comunque, almeno per quanto riguarda l’Italia, la situazione del gas appare sotto controllo, con gli stoccaggi per l’inverno che “stanno andando molto bene” e “la dipendenza da gas russo scesa dal 40% al 25%”. “Ci stiamo preparando in funzione di quest’inverno, le misure che si stanno pensando – ha sottolineato – assicurano che non ci sarà emergenza durante l’inverno. Tutti gli studi che ho visto danno un quadro che, grazie alla ricerca di altri fornitori, mostra che dal punto di visto dei volumi siamo in una posizione buona”. L’altra emergenza da affrontare, però, è quella economica e sociale, con i rincari dei prezzi che colpiscono duramente famiglie e imprese. “In Italia – ha spiegato – siamo impegnati a proteggere e a sostenere il potere d’acquisto degli italiani. È importante e essenziale per tanti aspetti, uno dei quali è la pace sociale, la pace delle relazioni industriali. A questo proposito è mia intenzione convocare l’incontro con le parti sociali al più presto, 10, 15 giorni al massimo”.

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