Esteri

Gran Bretagna, esercito in campo per rifornire i distributori di benzina

Le difficoltà di approvvigionamento dei supermercati che si stanno registrando in alcune parti della Gran Bretagna a causa della carenza di autisti sta mobilitando anche l’esercito e, in particolare, la divisione Royal Logistic Corps. Già duemila autisti di questa divisione e di altri reparti hanno ricevuto un preavviso di mobilitazione di cinque giorni per consegnare beni di prima necessità, compresi alimentari e medicine. Per attivarli, il Governo deve presentare una formale richiesta di assistenza “imminente”.
Secondo rivelazioni della stampa britannica, il piano prevede la distribuzione degli autisti in diverse aree del Paese, alloggiandoli in alberghi, e se necessario un’ulteriore estensione dell’orario di guida, che è già stato portato da qualche settimana a 10 ore al giorno per due giorni la settimana. Una misura, quest’ultima, che evidentemente non è sufficiente ad affrontare l’emergenza. Già a giugno l’associazione Federation of Wholesale Distributors aveva chiesto un intervento dell’Esercito. Per porre fine all’emergenza il Governo avrebbe anche intenzione di concedere fino a 10.500 visti di lavoro temporanei. Si tratta di una scelta inaspettata sul fronte immigrazione post-Brexit, presa sabato dal governo di Boris Johnson. I visti di tre mesi, validi da ottobre a dicembre, dovranno rispondere alla mancanza di camionisti, ma anche di personale in altri settori chiave dell’economia britannica, come quello degli allevamenti di pollame. Code di macchine, persone che fanno scorta di benzina e pompe di servizio chiuse. Sono queste le immagini che arrivano dalla Gran Bretagna, dove da giorni gli automobilisti denunciano la carenza di carburante, in modo particolare nella zona di Londra e del sud-est inglese. A causa della Brexit infatti, le consegne su mezzi pesanti sono diminuite. Solo l’ultima goccia di un grande vaso che contiene anche la crisi del pollo, che ha portato alla chiusura di molti negozi della catena di ristorazione Nando’s, il latte per il frappè di McDonald’s e i materassi di Ikea. A mancare però non è la benzina di per sé, bensì gli autisti dei camion che dovrebbero portare il carburante alle stazioni di servizio. Sembrerebbe infatti che circa 25.000 conducenti di autocarri dall’Unione Europea partiti nel 2020 non siano mai tornati in Gran Bretagna, mentre 40 mila autisti sono in attesa del test per poter guidare gli automezzi pesanti. Ad aggravare la situazione in questo caso, il fatto che per trasportare sostanze pericolose come la benzina serva un’altra patente speciale.

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