Economia e Lavoro

Il canone Rai via dalla bolletta energetica? Possibile una stangata da 300 euro

Da 90 a 300 euro: possibile? Forse, sicuramente non impossibile. Sono le voci che circolano sull’aumento del canone Rai da quando non si pagherà più in automatico con la bolletta dell’elettricità. Queste le indiscrezioni raccolte da Punto Informatico, le cui fonti ipotizzano che si possa andare incontro a una stangata del genere. “L’aspetto più ostico è che questa idea non è molto distante dalla realtà dopo che sia la Rai che la macchina dello Stato dovranno assicurarsi di non tornare ai livelli di evasione pre 2016, quando l’ex Governo Renzi aveva inserito il Canone Rai nella bolletta della luce“, scrivono gli esperti del settore. Subito sul piede di guerra l’Aduc (Associazione Utenti e Consumatori) che, venuta a conoscenza di questa possibilità, ha spiegato che anche se il canone italiano è tra i più bassi d’Europa, altri Paesi lo hanno abolito prendendo il denaro necessario dalla “fiscalità generale“. In questo periodo, per l’attuale presidente della Rai “sembra che il problema più grosso – scrive l’Aduc – sia solo aumentare gli introiti estendendo anche il numero di pagatori”. Ma l’Associazione se la prende anche con la politica se è vero che quelli che vengono definiti i “padroni” dell’informazione statale “sembra siano poco attenti ad utenti e contribuenti, interessati invece a trovare maggiori spazi per le proprie persone e, di conseguenza, maggiori spazi per il loro strumento di propaganda“. Insomma, l’attacco è trasversale anche al mondo politico. Mentre utenti e contribuenti cercando innanzitutto di capire come si dovrà versare il pagamento alla Rai (probabilmente con il 730), l’Aduc continua nella sua invettiva scrivendo in neretto di essere prevenuti verso la gestione economica della Rai e che, pur non volendolo essere, “non possiamo dimenticare che è dal 1995 che gli elettori hanno chiesto con un referendum al legislatore che preferirebbero una Rai privata…. e non sono mai stati presi in considerazione”. A questo punto vengono invitati i contribuenti ad abbandonare la tradizionale anternna Tv (motivo per cui si paga il canone), per esplorare il mondo di “Internet dove, più o meno, è presente anche chi invia il segnale sull’antenna del nostro tetto di casa”. Una bella gatta da pelare, vedremo quale e se ci sarà la controrisposta della Rai e della politica nei prossimi giorni, se sarà stangata o se le voci di corridoio rimarranno tali. Come scrive Il Giorno, l’ad della Rai Carlo Fuortes ha affermato che, sul discorso canone fuori dalla bolletta, “l’azienda è un soggetto passivo. Ci dobbiamo uniformare a quanto deciso da governo e Parlamento”. L’obiettivo, spiega Fuortes, è quello di ridurre l’evasione e garantire gli stessi introiti di adesso. Tradotto: non stiamo pensando ad aumenti anche se fuori dalle bollette sarà più facile tornare a non pagare il canone. Infatti, Fuortes prosegue dicendo che “è assolutamente indispensabile che gli introiti da canone non diminuiscano. Noi abbiamo ragionato, già da agosto, sulle entrate da canone di Rai. Un canone che è il più basso e del quale una parte, pari a circa il 14%, non arriva all’azienda”. Secondo i dati, la Rai incassa più di 1,72 miliardi di euro dal canone: la situazione attuale vede dieci rate (gennaio-ottobre) per il versamento tramite bolletta. Le categorie di italiani esentate dal pagamento sono gli over 75 con meno di ottomila euro di reddito, alcune strutture militari e chi non possiede una tv anche se ha il contratto per l’elettricità: quest’ultimo tipo di soggetto dovrà fare domanda per essere esentato dal pagamento. È vero, comunque, che il nostro Paese è tra i menocari d’Europa: attualmente la Germania chiede ai propri cittadini 220 euro per guardare la tv di Stato, la Gran Bretagna 185 e la Francia 138. Speriamo, a questo punto, di non diventare primi in questa speciale classifica.

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