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Il generale dei Carabinieri Luzi: “Più cultura per i giovani, la mafia è in agguato”

“Già la pandemia aveva allargato un divario economico tra le classi sociali che, se poco gestito, avrebbe portato qualche preoccupazione anche di ordine pubblico. Poi c’erano altri fattori, legati alla crescita del Pnrr, con qualche difficoltà legata all’amministrazione pubblica, non particolarmente efficiente. Infine, era alle porte una lunga campagna elettorale, che avrebbe creato altro disequilibrio”. Gli italiani “vedevano l’uscita dal tunnel” ma “la guerra li ha rigettati nel baratro della preoccupazione”. A parlare è il comandante dei carabinieri Teo Luzi, intervistato dal Corriere della Sera, che sottolinea che “l’ordine pubblico in Italia ha tenuto. Fenomeni come i gilet gialli non li abbiamo avuti”. Per Luzi “oggi la situazione di analisi criminale è migliore rispetto a venti, trenta anni fa. Gli omicidi in tutta Italia sono quasi la metà di quelli della sola città di New York. Questo però non corrisponde alla percezione della sicurezza nei cittadini” che dipende da “fattori mediatici, minore affidabilità del sistema statale rispetto alle attese dei cittadini. Ma, ripeto, oggi va molto meglio, gli omicidi di criminalità organizzata sono pochissimi. A Palermo un tempo c’erano 350 omicidi l’anno per mafia”.

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