Politica

Il Governo ha giurato, ora al lavoro

L’Esecutivo di unità nazionale ha giurato nelle mani del Capo dello Stato. Speranze e incognite di una maggioranza variopinta

Il Governo Draghi ha giurato nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un Governo che alimenta speranze ma con tante incognite, vista la sua composizione.  All’estero viene già definito come un Esecutivo di pacificazione, di unità nazionale e anche una larga fascia della popolazione lo legge in questo modo. Non è infatti di poco conto vedere seduti vicini a Palazzo Chigi, ministri di Pd, Lega, Forza Italia, Movimento 5Stelle,  Italia viva e Leu. Draghi può poi contare anche e soprattutto sui ministri tecnici, ai quali ha affidato praticamente tutte le caselle più importanti. Dicasteri chiave che dovranno saper gestire in maniera ottimale l’economia, la transizione ecologica, la giustizia, le infrastrutture e la scuola. Il Premier avrà dalla sua una maggioranza bulgara, alla quale si è sottratta solo la pasdaran della destra Giorgia Meloni, ed uno sparuto gruppo di parlamentari e senatori ribelli del M5S.  Dopo il giuramento al Quirinale, il passaggio parlamentare con il discorso programmatico, e il voto di fiducia di Senato e Camera.  Sarà certamente interessante sapere dal nuovo Presidente del Consiglio, quali saranno le linee guida su cui cercherà di orientare la sua variopinta maggioranza. Quello che sembra però certo ai più, che al centro dei pensieri di Draghi e dei suoi ministri economici non potrà che esserci che la rimodulazione del Recovery. Un passaggio di straordinaria importanza per la ripresa e la salvezza del nostro Paese.

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