Roma Capitale

Il liquidatore dice di no alla fusione tra Roma Metropolitane e Roma Servizi per la Mobilità”

“L’aggiornamento del Piano prevede la non fusione per assorbimento tra Roma Metropolitana e Roma servizi per la Mobilità e il trasferimento della stazione appaltante in capo al Comune, che potrebbe essere la soluzione di tutti i problemi. Questo non vorrebbe dire trasferire al Comune tutte le funzioni della società, ma potrebbe dire di far firmare al Comune tutti i contratti, come avviene per Atac con l’acquisto degli autobus. Sarebbe utile dal punto di vista del chiarimento dei rapporti con il socio in relazione ai contenziosi, perché a quel punto sarebbe Roma capitale a intervenire chiaramente. Ma quello lo vedremo con il Contratto di servizio”. Lo ha annunciato il liquidatore della partecipata capitolina Roma Metropolitane Andrea Mazzotto audito dalla commissione capitolina Mobilità presieduta dal consigliere dem Giovanni Zannola, nella seduta odierna dedicata al futuro della società.  Il liquidatore ha spiegato che “nel Piano di risanamento e nella bozza di Contratto di servizio” a sua stesura, “si tratteggia la natura del rapporto col socio” in base al quale “Roma Metropolitane agisce sulla base di un mandato che il Comune dà, per fare delle opere che appartengono al Patrimonio del Comune. Per questo non si vede come, senza un fondo di cui Roma Metropolitane è priva, la società possa far fronte a condanne per risarcimento degli appaltatori, con il rischio, a ogni condanna, di vedere intervenire la fattispecie dell’erosione del patrimonio dell’azienda e il rischio di fallimento che si potrebbe ripetere a ogni giudizio”.

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