Politica

Il tetto al contante divide i partiti. FdI: “Alzarlo aiuta le imprese”. Le opposizioni: “Favore agli evasori”

 

 

L’annuncio della Lega e la conferma arrivata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni della volontà del Governo di alzare il tetto del contante (attualmente a 2.000 euro, ma da gennaio 2023 sarebbe sceso a 1.000) continua a tenere banco e a dividere la politica. Se gli esponenti di centrodestra ricordano che “era nel programma”, le opposizioni criticano il provvedimento perché, a loro dire, favorirebbe gli evasori. “Aumento del tetto del contante e codoni fiscali più o meno mascherati. Non sono solo pessimi segnali, un duro colpo per tutti quei cittadini onesti che rispettano le regole mentre sorridono gli evasori. Si tratta anche di misure che avranno l’effetto di abbassare le entrate fiscali e l’alternativa è presto detta: il governo di destra o taglierà i servizi pubblici o aumenterà le tasse”. Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. “La proposta della Lega sul tetto al contante è un’arma di distrazione di massa. Questa non è una priorità, non è un tema così cruciale. Attualmente è a 2.000 euro, un livello che a me pare sostanzialmente adeguato. Non lo ridurrei, si può forse aumentare un po’. Ma non è più così cruciale. Avere ‘sparato’, come ha fatto la Lega, i diecimila euro è una di quelle cortine fumogene in cui la sinistra si perde sempre”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, vicepresidente del gruppo Azione-Italia viva al Senato, a Tagadà su La7. “Perché 10mila euro è francamente esagerato: allora tanto vale abolirlo il tetto al contante. Restiamo invece su temi concreti, come quello dell’energia, del costo delle bollette e del carovita. Dal governo Meloni ci aspettiamo risposte su queste emergenze”. “Dispiace constatarlo, ma sulla questione dell’uso del denaro contante il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, sbaglia ogni tipo di riferimento per giustificare l’aumento del tetto a cui sta lavorando il centrodestra, con proposte che parlano addirittura di 10mila euro. Per prima cosa la Meloni ha citato nel discorso al Senato l’ex ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, quando sostenne anni fa l’assenza di una correlazione tra uso del contante ed economia sommersa. Peccato che il presidente del Consiglio non abbia ricordato che lo stesso Padoan, anni dopo, bollò senza mezzi termini come errore l’aumento del tetto deciso dall’allora Governo Renzi”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle. “Ma soprattutto la Meloni dimostra di non conoscere le univoche conclusioni a cui negli anni sono arrivati diversi dossier della Banca d’Italia, da ultimo un paper dell’ottobre 2021 dall’eloquente titolo ‘Pecunia olet’, dove si sostiene testualmente che ‘l’aumento della soglia del contante nel 2016 ha avuto l’effetto collaterale di portare a un aumento dell’economia sommersa’. Nel novembre 2015, davanti alle Commissioni bilancio riunite per l’esame proprio della legge di bilancio con cui il Governo Renzi triplicò il tetto al contante – prosegue Turco -, l’allora vicedirettore e oggi direttore generale di Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, disse espressamente che ‘i limiti all’uso del contante introducono un elemento di difficoltà e di controllo sociale che può ostacolare forme di criminalità ed evasione. L’esistenza di una soglia scoraggia in via generale una circolazione di banconote troppo ampia, tale da fornire materia a transazioni illecite’”. “Infine nel giugno del 2007 l’allora Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, alle cui posizioni ultimamente la Meloni sembra particolarmente vicina – punge il vicepresidente M5S -, in audizione presso la Commissione parlamentare antimafia, disse testualmente che ‘andranno anzitutto adottate tutte le misure necessarie per incentivare l’uso dei mezzi di pagamento elettronici sostitutivi del contante e di altri strumenti egualmente anonimi’. Tutti questi elementi dimostrano la scarsa attenzione e analisi del tema da parte della Meloni e della maggioranza che la sostiene. Il M5S lancia pertanto un allarme istituzionale e sociale sull’approccio che questo governo intende adottare per contrastare l’evasione e l’economia sommersa”. “Non condivido il pregiudizio secondo cui in questo paese chi fa imprese è un evasore. Chi fa impresa di solito è un eroe ed è chi garantisce la ricchezza in questo Paese. Alzare il tetto è aiutare chi crea ricchezza e non strizzare l’occhio a chi evade”. Lo dice il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ai microfoni di Skytg 24. “Fa parte del programma elettorale del centrodestra e anche di Fdi – ricorda il ministro -, se acquisto un bene un servizio e lo faccio legalmente devo essere libero di pagarlo come voglio. Non si capisce per quella motivo si deve arrivare a impedire a un cittadino di pagare come vuole, è una questione di privacy, per quale motivo un cittadino deve essere tracciate in ogni sua attività. Non so quale sarà il tetto minimo noi proponevamo di arrivare almeno a 5mila”. “Abbiamo un problema di riciclaggio, tutto questo è avvenuto in modo costante e a prescindere dai limiti oscillanti del tetto al contante. Il criminale non si fa un problema del tetto per reimpiegare i soldi”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ospite di Porta a Porta in onda stasera su Rai 1. “La sfiducia negli italiani (compresi anche i loro elettori) è nel programma della sinistra. Lo conferma la polemica sull’aumento del tetto del contante che dice in sostanza: 1) quasi tutti gli italiani evadono le tasse; 2) torneranno le valigette con le tangenti; 3) la magistratura e la GDF non fanno il loro lavoro per combattere mafie e corrotti. Invito a maggior rispetto e ad un minimo di riflessione”. Lo dichiara l’ex sostituto procuratore generale e deputato della Lega, Simonetta Matone.

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