La guerra di Putin

In Italia oltre 113 mila i profughi ucraini accolti. In fuga oltre sette milioni di persone

Sono 113.239 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 107.722 delle quali alla frontiera e 5.517 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Lo rende noto il Viminale precisando che si tratta di 58.964 donne, 15.527 uomini e 38.748 minori. Le principali città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano ad essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. L’incremento, rispetto a mercoledì, è di 513 nuovi ingressi nel territorio nazionale. Ma il dato generale descrive una vera e propria apolcalisse. Guerra e profughi sono un binomio inscindibile, a tutte le latitudini. L’Ucraina non fa eccezione. A scappare dal Paese sono stati più di 6 milioni di persone, mentre i rifugiati interni sono oltre 7 milioni. In tutto più di un quarto della popolazione non vive più nella propria casa. A sopportare il maggior peso di questa ondata immensa sono le regioni dell’ovest del paese e, su tutte, la Galizia e la città di Leopoli, che da sola ne ospita oltre 250 mila, dopo averne visti passare milioni alla stazione sulla strada per la Polonia. La prima sfida è stata accoglierli, ovunque fosse possibile. Nelle scuole, chiuse e tutte in Dad, nelle palestre o in strutture prefabbricate finanziate con soldi di donatori.  Ma la prima accoglienza, che ormai va avanti da oltre due mesi, non è più sufficiente. Bisogna dare a tutte queste persone una prospettiva, una visione per il futuro, anche perché la guerra rischia di essere lunga. E le loro case potrebbero essere inagibili per anni. Per questo a Leopoli, ma anche altrove in Ucraina, le migliaia di persone che volontariamente dedicano il proprio tempo ad aiutare i profughi iniziano a pensare a come rendere strutturale la presenza dei rifugiati. Assicurando loro un lavoro, un’istruzione, una speranza per i prossimi mesi e anni. C’è chi si industria per trovargli un lavoro, ci sono le maestre che fanno il doppio turno, la mattina in Dad il pomeriggio nelle scuole occupate dagli sfollati, ci sono gli architetti che progettano di costruire quartieri o interi villaggi con le più moderne tecnologie di urbanistica e sostenibilità. Dagli asili di quartiere agli spazi verdi comuni. Sempre, però, anche nei render, le nuove strutture prevedono un rifugio antiaereo. Perché l’Ucraina, ancora in guerra, pensa sì al futuro, ma per sicurezza si ricorda del suo passato di paese invaso ripetutamente dai nemici.

aggiornamento la guerra di Putin ore 17.33

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