Cronaca

Inchiesta appalti Miur: ecco perché è stato arrestato Federico Bianchi di Castelbianco

E’ stato fissato a lunedì l’interrogatorio di garanzia per il manager Federico Bianchi di Castelbianco, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti del Miur. Una storia tutta da scoprire e complicata. I reati di corruzione contestati dalla Procura di Roma al manager Federico Bianchi di Castelbianco sono “piuttosto gravi, ostinatamente reiterati, certamente sintomatici di una singolare e straordinaria attitudine dell’indagato a manipolare le determinazioni finali adottate dal Dipartimento con il quale collabora orientandole a suo favore e assicurandosi cosi l’accrescimento delle sue imprese”. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale capitolino, Annalisa Marzano, in poco più di 200 pagine di ordinanza di custodia cautelare in carcere per il noto psicoterapeuta editore e due collaboratori ricostruisce episodi e circostanze, fin nel dettaglio. Grazie ad intercettazioni ambientali e pedinamenti, da parte degli investigatori della Guardia di finanza, nucleo speciale di polizia valutaria, dentro e fuori gli uffici del Miur. Il giudice, dopo una disamina delle diverse attività finite sotto la lente scrive: “Viene fin da subito in rilievo il tono perentorio impiegato dall’indagato Bianchi di Castelbianco all’interno degli uffici ministeriali intimando ai presenti ai presenti di non utilizzare il telefono o comunque a non parlare al telefono, confermando in tal modo il peso rivestito da costui all’interno del dipartimento del quale mostrava di averne il controllo”. Anche sul fatto che la ex dirigente del Miur, Giovanna Boda, abbia tentato di togliersi la vita dopo una perquisizione nella primavera scorsa non ha fermato l’imprenditore. Il gip sottolinea e ricorda: “L’assenza forzosa della Boda che, dopo il tragico evento, aveva proceduto a rassegnare le sue dimissioni, non ridimensiona gli affari e le mire espansionistiche di Bianchi di Castelbianco che si muoveva e si muove ancora con disinvoltura all’interno del dipartimento potendo contare su rapporti di collaborazione risalenti e consolidati”. Sul punto il magistrato aggiunge: “L’intervento dell’autorità giudiziaria del 13 aprile scorso ha svelato la dimestichezza con la quale Federico Bianchi di Castelbianco si muoveva con i correi per impostare la sua difesa e per predisporre tutta la documentazione volta a smentire le accuse. Ha svelato altresì come e quanto l’imprenditore sia addentro al Dipartimento del ministero per l’Istruzione diretto da Giovanna Boda”.

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