Roma Capitale

Indagine sulle imprese della Camera di Commercio di Roma: “Per la metà delle aziende situazione peggiorata”. Il peso dell’energia

Oltre al perdurare dell’emergenza sanitaria, seppur affievolita, legata alla pandemia che da oltre due anni ha colpito il nostro Paese, le ultime settimane sono state contrassegnate dallo scoppio della guerra e dall’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto, le tensioni geopolitiche e il forte aumento dei prezzi, in particolare dei beni energetici, rappresentano una nuova e seria minaccia anche per la ripresa economica italiana e del nostro territorio. La Camera di Commercio di Roma ha quindi elaborato un nuovo report che ha come obiettivo quello di indagare che tipo di impatto questi fattori stanno avendo sulle imprese di Roma e provincia. L’Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma sta fornendo, da marzo 2020 a oggi, un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si sono prestati a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio. Per fare questo è stato costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia utile a valutare l’impatto economico del Coronavirus prima, e ora le possibili conseguenze del conflitto russo-ucraino così fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione. Questa nuova indagine è stata somministrata tra il 7 e il 13 aprile 2022. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti. Il peggioramento di scenario provocato dalla guerra in Ucraina inizia ad avere ripercussioni anche sull’economia romana. Il 52,8% delle imprese intervistate rileva infatti un peggioramento delle prospettive rispetto a inizio anno e il 42,6% teme che nel 2022 possa esserci una riduzione del fatturato rispetto al 2021. Ne risentono le scelte di investimento, che il 53,8% di imprese dichiara di non aver intenzione di effettuare nel 2022, e le dinamiche dell’occupazione, con due terzi delle aziende che non intendono aumentare il numero di lavoratori nel corso dell’anno. Con riferimento ai principali ostacoli incontrati dalle imprese romane nello svolgimento della propria attività, l’indagine mostra come l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime (segnalati da oltre il 50% delle aziende) si accompagni per il 46% degli intervistati alle preoccupazioni per i livelli di domanda che ancora non hanno recuperato i livelli pre-covid. Agli attuali prezzi, il 36% delle imprese ritiene necessaria una riduzione dei consumi energetici, mentre il 65% degli intervistati afferma che solo un intervento governativo possa contrastare gli effetti legati all’aumento dei costi dell’energia. Nel complesso, l’indagine segnala come l’economia romana sia entrata in un passaggio estremamente delicato, segnato dal rallentamento della ripresa post-pandemica. Affrontare questo passaggio richiede una capacità di reazione non meno sfidante di quella che le imprese romane hanno manifestato durante il covid.

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