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La Regione Umbria vuole il rilancio dell’ex Ferrovia Centrale

Il rilancio della ex Ferrovia Centrale Umbra, la questione dei collegamenti pubblici e molte altre tematiche di assoluto interesse per il territorio sono stati al centro dell’incontro avvenuto a Umbertide, in Municipio, tra il sindaco Luca Carizia e l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche. All’attenzione dell’assessore regionale, il sindaco Carizia ha posto la necessità di trovare strategie che possano rilanciare nell’immediato la ex Ferrovia Centrale Umbra, una infrastruttura che dal punto di vista storico riveste una importanza rilevante per Umbertide e per il suo territorio. “La ex Ferrovia Centrale Umbra – ha detto il sindaco Carizia – è una infrastruttura strategica per la nostra città, per tutto l’Altotevere, l’Alta Umbria e tutta l’Umbria. Per questo serve un rilancio immediato del servizio, che possa essere vicino alle esigenze dei lavoratori, degli studenti e di tutti coloro che necessitano della nostra ferrovia. Ringrazio l’assessore Melasecche per aver ascoltato le esigenze del nostro territorio, certi che questo lavoro di squadra potrà dare un impulso essenziale per il futuro della ex FCU”. L’assessore Melasecche ha assicurato il Sindaco circa gli impegni della Giunta regionale in questa direzione. “Fin dall’insediamento di questa Giunta regionale – ha detto – l’impegno sulla storica dorsale ferroviaria degli umbri è stato massimo ed i risultati che ognuno potrà constatare di persona sono del tutto straordinari. Infatti, dopo la chiusura della intera linea nel 2017 a causa della mancata manutenzione della stessa con i criteri di sicurezza venuti meno, l’azione dell’Assessorato, da un anno a questa parte, è stato rivolta al ripristino completo della ex FCU da Sansepolcro a Terni”. “Gli sforzi dedicati a tale obiettivo – ha proseguito – sono stati coronati da successo in quanto l’ottenimento di 163 milioni di euro da parte del Governo, finanziati nel PNRR, garantirà entro il 2026 il ripristino del servizio al massimo della sicurezza e della velocità di circa 95 km l’ora rispetto alla velocità attuale nella tratta Città di Castello-Ponte San Giovanni che non assicura un servizio decoroso, soprattutto con la spada di Damocle della chiusura per la scadenza dei termini della deroga ottenuta dall’Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria”. “Tira un’aria completamente nuova sulla ex FCU – ha detto ancora l’assessore Melasecche -. Ritengo un grande risultato essere riusciti ad assegnare ad Italferr la progettazione in corso della moderna tecnologia ERTMS ed aver trovato le risorse necessarie per far partire anche il relativo appalto, in modo non solo di scongiurare la chiusura della tratta in funzione, ma tale da assicurare all’Alto Tevere il recupero di una funzionalità e dignità di quella linea da vari anni fortemente carente. I tempi necessari – ha spiegato – sono quelli strettamente indispensabili posti da RFI e che vedranno entro pochi mesi, consegnata finalmente la progettazione, da noi sollecitata in tutti i modi possibili, indire, sempre da parte di RFI, la gara per la realizzazione concreta di queste tecnologie”. “Riteniamo inoltre inaccettabile aver realizzato la linea elettrica di alimentazione – ha affermato – per poi continuare a far girare treni a gasolio, per cui stiamo facendo di tutto per rimettere in funzione i quattro Minuetto che stazionano da troppo tempo alla stazione di Umbertide. Non si comprende, inoltre, come mai i treni gestiti da Trenitalia siano puliti mentre questi si presentano in modo indecente, sporcati fin sui vetri dei finestrini dai graffitari”. Altra notizia positiva che ha reso noto l’assessore Melasecche “è quella relativa ai contatti instaurati con il Comune di Perugia per la chiusura dei quattro passaggi a livello che interrompono o ritardano la corsa e la richiesta che avevamo formalizzato a Busitalia per instaurare corse dirette Città di Castello-Trestina-Umbertide-Perugia”. “Per quanto riguarda altre richieste relative a cambi di orario – ha riferito – abbiamo avuto risposte negative da RFI e Busitalia che giustificano questa momentanea situazione con l’impossibilità di concedere “tracce” diverse dalle attuali a causa delle normative stringenti che impongono criteri di massima sicurezza soprattutto in prossimità dei cantieri. Appena la situazione cambierà non potremo che esserne felici. Chi ritiene di avere conoscenze tecniche appropriate – ha concluso – può rivolgersi direttamente al gestore per proporre non richieste generiche, ma ben supportate professionalmente”.

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