Esteri

La Russia si riscopre sovietica. Riconosciute le Repubbliche di Lugansk e Donesk. Il dittatore Putin: “Ucraina parte integrante della nostra storia”. Il mondo a un passo dalla guerra

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha deciso di riconoscere l’indipendenza delle “repubbliche popolari” di Lugansk e Donetsk, due regioni dell’Ucraina orientale controllate da forze separatiste: lo ha reso noto il Cremlino, attraverso un comunicato. Nel testo si riferisce che il capo di Stato ha comunicato al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz la scelta di “firmare il decreto relativo al più presto“. Nel comunicato si specifica che la richiesta del riconoscimento della sovranità delle due regioni è giunta dai rappresentanti di Lugansk e Donetsk in relazione a “un’aggressione militare da parte dell’Ucraina“. Poi il padre-padrone della Federazione russa ha pronunciato un discorso interminabile che sembrava pre-confezionato ha dato la sua versione dei fatti, attaccando su tutto ed in particolare Stati Uniti, Alleanza Atlantica e naturalmente Ucraina. Il discorso, che probabilmente non è solo il riconoscimento delle cosiddette repubbliche autoproclamate, è un annuncio di guerra e di invasione dell’Ucraina, che come ha detto più volte Biden e gli analisti del Pentagono, sarebbe ormai quasi certa. Putin, in buona sostanza, non ha mai creduto nella soluzione diplomatica ed ha messo il mondo sull’orlo di una catastrofica terza guerra mondiale. Chiare le parole nel suo logorroico discorso di chiaro stampo sovietico, che porteranno, a meno di miracoli, al conflitto: “La situazione in Donbass è diventata estremamente critica. Mi rivolgo a voi per informarvi su quali saranno le prossime azioni in questa situazione. L’Ucraina è parte integrante della nostra storia, della nostra cultura. Ci sono legami molto forti dal punto di vista familiare e storico. Gli ucraini stessi si considerano parte della Russia, siamo uniti da sempre”, ha detto il presidente russo aprendo il discorso alla nazione dopo il riconoscimento. “E’ importante capire cosa sta succedendo oggi e quali sono gli obiettivi che ci siamo posti”, dice il presidente, nella giornata cruciale della crisi tra Russia e Ucraina, ripercorrendo tappe e momenti chiave nella storia a partire dalla Rivoluzione del 1917, passando per la Seconda Guerra Mondiale. Dalle decisioni di Lenin prima e Stalin poi, Putin accenna ai nodi della storia sovietica. “L’Ucraina sovrana è stata creata da Lenin, è stato lui l’architetto”, dice Putin. “Noi siamo pronti a mostrarvi cosa significa liberare completamente l’Ucraina”. Tante le reazioni alla presa di posizione devastante di Putin, tra le prime quella dell’alto rappresentante della politica estera Europea Borrell: “Le discussioni all’interno del Consiglio di sicurezza ci fanno capire che una decisione finale non è stata ancora presa, ma se Putin riconosce l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk reagiremo con un fronte solido e unito.  Una crisi così non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale e condanniamo la Russia per il tentativo di creare un pretesto allo scopo di favorire una escalation militare in Ucraina“, ha continuato Borrell. In caso di iniziativa da parte della Russia, l’Ue ha preparato un pacchetto di sanzioni. Borrell ha anche assicurato che tutte le ambasciate dell’Unione europea, compresa la delegazione dell’Ue, “resteranno aperte e operative”.

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