Imprese e Sindacato

La Sicilia prima Regione in Italia per sequestri e confische. Riflettori accesi di Sicindustria-Federmanager: “Puntare sulla prevenzione”

 

Dopo l’introduzione del moderatore Felice Cavallaro che ha parlato in generale del problema delle infiltrazioni mafiose a tutti i livelli della società non solo siciliana ma anche nazionale, hanno preso la parola per i saluti di rito e per una introduzione all’argomento i due presidenti delle associazioni che hanno sponsorizzato l’iniziativa l’ing Giuseppe Russello presidente di Sicindustria e l’avvocato Ferdinando Pedone presidente di Federmanager Sicilia occidentale. Padrone di casa l’ing Russello, il convegno si è infatti tenuto presso la sala conferenze di Sicindustria Sicilia e l’ingegnere ha sottolineato l’importanza delle aziende come patrimonio sociale e quindi della responsabilità dell’imprenditore di salvaguardare la propria azienda da infiltrazioni mafiose, ben vengano quindi strumenti di gestione quali la 231 che sono di supporto alle aziende per la prevenzione di reati. Dopo di lui la parola è passata all’avvocato Ferdinando Pedone che ha parlato del ruolo dei manager nella prevenzione nelle aziende. Portando anche ad esempio che il problema non sia solo del meridione e riporta un esempio di una grossa azienda agricola toscana sequestrata dal giudice Falcone all’imprenditore palermitano Vincenzo Piazza sospettato di rapporti con cosa nostra. Oggi l’azienda definitivamente confiscata è gestita con successo da una partecipata della regione toscana. Immediatamente dopo è nuovamente intervenuto Felice Cavallaro che è entrato nel vivo dell’argomento del convegno e della necessità dell’adozione da parte delle aziende di sistemi di gestione atti a prevenire le infiltrazioni e di professionalità in grado di comprendere il fenomeno ed i rischi. Altri relatori hanno portato la loro esperienza aziendale sia sulle problematiche incontrate sia sulle conseguenze e sull’utilizzo e utilità dei sistemi quali la 231. Nel corso del convegno è stato trattato anche il delicatissimo tema legato alle modalità dei sequestri e della affidamento ad un amministratore, oltre che della delicatezza dell’ufficio di magistrato e di come la legge Rognoni La Torre, che è stata la prima a colpire i beni della mafia, abbia fatto fare, grazie al legislatore, passi avanti per perfezionare un sistema che ha dato i suoi frutti. Da tenere anche in grande considerazione gli interventi tecnici che hanno decritto come applicare efficacemente un sistema di gestione e quali sono i vantaggi al fine di evitare all’azienda conseguenze. A fine conferenza l’intervento del Presidente Russello, intervento molto applaudito nel quale è stata sottolineata l’importanza, da parte dell’azienda, di dotarsi di tutti gli strumenti per la prevenzione dei reati e di avere in azienda professionalità in grado di gestire al meglio questa funzione. Ma ancora più importante, ha voluto ancora sottolineare, la responsabilità culturale dell’imprenditore in questo processo. In altre parole la prevenzione dei reati in azienda è un aspetto culturale. Nel corso del convegno sono stati molti gli spunti di notevole rilevanza, oltre che i dati diffusi. La Sicilia, ad oggi, è la prima regione italiana per numero di aziende e beni immobili sottoposti a misure di prevenzione patrimoniale di tipo ablativo, quali il sequestro e la confisca. In particolare, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ad oggi sono 1.487 le aziende siciliane confiscate, pari al 30% del totale italiano (4.915). Percentuale che sale al 39,5% quando si parla di beni immobili (16.947 sui 42.875 di tutta Italia). Il primato siciliano si conferma, ahimè, anche sul fronte dei procedimenti giudiziari in gestione (1.395 sul totale nazionale di 4.734, pari al 29,5%). Chiudono il podio, con meno della metà dei procedimenti, la Campania (674) e la Lombardia (609).

“È evidente – afferma il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello – che la sfida è quella di diffondere la cultura della prevenzione e della gestione dei rischi adottando una logica che non sia improntata all’adempimento cartaceo, ma al reale supporto del business: dalla selezione di fornitori e partner affidabili sotto il profilo economico, produttivo e reputazionale, alla scelta di collaboratori con adeguate professionalità necessarie a gestire la complessità delle attività aziendali quotidiane. Non a caso Sicindustria, qualche mese fa, ha siglato un protocollo di intesa con l’Università di Palermo proprio per inserire nel circuito aziendale laureandi e laureati specializzati nella gestione della compliance e dei modelli di organizzazione 231 per la prevenzione dei rischi e delle contestazioni di reato”.

“Alla luce dei numeri che caratterizzano la nostra regione – sottolineano Ferdinando Pedone e Luca Ebreo, rispettivamente presidente e componente del consiglio direttivo di Federmanager Sicilia Occidentale – è assolutamente urgente adottare strumenti di prevenzione che riducano il rischio di infiltrazione criminale e corruzione con un approccio integrale, sistemico e interdisciplinare. In quest’ottica, è necessario formare e servirsi in azienda di responsabili della conformità, in grado di organizzare l’insieme dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la gestione e il governo di un’impresa con un approccio di ecologia integrale, ossia di miglioramento continuo della prestazione economica, innovativa, ambientale, etica e sociale”. All’incontro hanno preso parte anche Carolina Varchi, vicesindaco del Comune di Palermo; Michele Vitali, componente Advisory Board di Transparency Italia; Padre Giuseppe Buffon, decano della Pontificia Università Antonianum e Paola Pastorino, presidente Associazione Manager WhiteList. Importanti le testimonianze di Silvia Bongiorno, presidente e responsabile area compliance di Agesp spa, Giuseppe Todaro, amministratore OSP e presidente Rap e Alessandro Virgara, amministratore giudiziario, e Rosa Laplena, esperta di governance dei beni sequestrati e confiscati.

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