Politica

L’addio laico e repubblicano al Presidente Napolitano

 

Commozione a Montecitorio per il primo funerale di Stato celebrato alla Camera dei Deputati. Gli interventi

 

Per il Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, è  stato un addio laico, emozionante, e anche religioso quello che si è celebrato con grande attenzione istituzionale a Montecitorio. Il feretro del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano è stato portato nella sala dei ministri alla Camera, accompagnato dalla moglie Clio e dai familiari. Gli hanno reso omaggio le massime autorità italiane e i rappresentanti degli Stati stranieri, schierati sul lato del tappeto rosso: il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Repubblica Sergio Napolitano, con a fianco il presidente della Repubblica federale di Germania Frank-Walter Steinmeier, e a seguire il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente emerito della Repubblica francese Francois Hollande, gli altri alti rappresentanti esteri, e a chiudere la fila la premier Giorgia Meloni e la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra. Poi gli interventi, il primo quello del Presidente della Camera, Fontana: “Saluto con grande affetto la signora Clio e tutti i suoi familiari. Con Napolitano scompare una delle figure più rilevanti della storia della Repubblica”. Subito dopo le parole del Presidente del Senato, La Russa: “Il Presidente Napolitano ha sempre rivendicato – con orgoglio – la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto. Come ho ricordato in Aula, in occasione dei suoi 70 anni di attività parlamentare, Giorgio Napolitano è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione. Da Capo dello Stato ha guidato la Nazione, riconoscendosi in quei valori che sono le fondamenta della nostra Carta Costituzionale. Certo, come tutti i grandi leader, ha avuto nell’agone politico confronti e contrasti, anche duri”. Poi la parola è passata al figlio Giulio:  “Viviamo questo momento in spirito di unita e condivisione. Napolitano “ha combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate”, ha detto il figlio, ripercorrendo il suo l’impegno politico e istituzionale. Commovente il ricordo della nipote Sofia:  “Giorgio Napolitano era un leader e un politico e un uomo formidabile premuroso e pieno di attenzioni, era sempre presente per noi, ascoltava i nostri problemi in modo partecipe e e comprensivo nonostante fosse già occupato con i problemi del Paese. Ci scriveva sempre, anche quando non sapevamo ancora leggere, ci telefonava quando vedeva dei cartoni in televisione che pensava ci sarebbero piaciuti. Ci veniva a prendere a scuola e ci portava a villa Borghese per un gelato. Ha sempre trovato il tempo per me e Simone, nonostante i suoi impegni”, ha detto Sofia Napolitano. “I consigli che ci ha dato ci fanno sentire fiduciosi in noi stessi quando dobbiamo affrontare scelte personali”. Molto sentite le parole di Gianni Letta, che ha ricordato i suoi incontri durante le stagioni dei Governi Berlusconi: “Con la morte di Giorgio Napolitano “si chiude anche un capitolo tormentato e complesso di questa storia: dopo Berlusconi, Napolitano, a tre mesi uno dall’altro. Mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si dissero quaggiù e, placata ogni polemica, possano chiarirsi e ritrovarsi nella luce”. “Di fronte a un lutto che definirei repubblicano – ha detto Letta – non ci sono divisioni di sorta: non cancella ma supera ogni divergenza e annulla le distinzioni culturali politiche pur inevitabili in una figura come il presidente Napolitano, che prima di ricoprire con autorevolezza e prestigio le massime cariche istituzionali è stato per tanti anni protagonista di primo piano della vita politica italiana”. “Tutti ci inchiniamo reverenti per rendere omaggio alla memoria di un uomo che amava l’Italia”, ha detto Letta. Di assoluto rilievo l’intervento ed il ricordo del Presidente Emerito da parte di Monsignor Ravasi: “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre”. Ravasi ha spiegato di voler porre un “fiore” ideale sulla tomba di Napolitano e che tale fiore è la frase tratta da Daniele. Tra gli interventi quello del Commissario europeo, Gentiloni: l’Europa “è stata la via maestra” di Giorgio Napolitano, “statista italiano e anche europeo”. Per lui, “uomo di sinistra al servizio delle istituzioni, l’avvenire dell’Italia non poteva, non doveva prescindere dalla collocazione europea”. Il commissario europeo Paolo Gentiloni – nel suo discorso alle esequie nell’Aula di Montecitorio – sceglie di evidenziare il convinto europeismo di Napolitano: “Il suo richiamo all’Europa non era retorica, era il frutto di un cambiamento di rotta all’interno del suo partito, il Pci, per il quale Napolitano si era battuto sul piano politico e culturale”. Evoluzione che andò “di pari passo con la scelta atlantica: anche di questa Napolitano, senza mai rompere con la sua parte politica, fu precursore e sostenitore coerente per mezzo secolo”. Per Napolitano, sottolinea ancora Gentiloni, “la scelta europea è stata scelta di campo, di vita, di libertà. Non era un’Europa qualsiasi, era l’ideale progetto di un’autentica integrazione europea. Un’Europa più unita”, che dunque potesse essere “più forte sul piano geopolitico in difesa della libertà e più giusta per l’avanzamento dei ceti popolari. Progetto quanto mai attuale”, che “è stata la bussola di Napolitano nel corso dei decenni”. “Patriota costituzionale, partecipò al percorso costituente sulla revisione dei trattati. Lo fece sul serio, alla Napolitano, un parlamentare che dava l’esempio, aperto a tutto e a tutti tranne che all’approssimazione. Prendeva sul serio la democrazia, e per lui la democrazia era innanzitutto il Parlamento. Ha sollecitato l’impegno europeo per la gestione dei flussi migratori, compreso in anticipo il ruolo europeo per la transizione climatica, guardava con preoccupazione alla crisi ucraina”.

Related posts

Garavaglia: “Accelerare la campagna vaccinale”. Il ministro agli Stati Generali del turismo

Redazione Ore 12

Quirinale, Cesa: “Il centrodestra ha un dovere verso Berlusconi”

Redazione Ore 12

Progetto Osce sulla sicurezza dei giornalisti, il Viminale: «Intimidazioni in calo nel 2023»

Redazione Ore 12